San Giovanni Bianco – Sempre meno ricoveri, con la perdita, in nove anni, di oltre 600 pazienti (andati altrove) e di un milione di euro di fondi destinati. E nel contempo, nonostante le richieste di una soluzione dalla , i pazienti e i disagi dei trasferimenti a Treviglio che aumentano. L'incontro dei sindaci coi vertici 'Azienda ospedaliera di Treviglio – di cui fa parte l'ospedale di San Giovanni Bianco – anziché portare alla risoluzione dei problemi presentati pare aver inasprito i rapporti. Gli amministratori, in particolare, chiedevano l'attivazione della terapia subintensiva, una guardia anestesiologica, il potenziamento del pronto soccorso e la soluzione ai disagi dei pazienti trasferiti a Treviglio. Richieste a cui – sostengono il presidente dell'assemblea Ezio Remuzzi e il sindaco di San Pellegrino Vittorio – non è stata data risposta positiva. E Milesi, ieri, con un comunicato, ha rincarato parlando di «inattendibilità e inaffidabilità della dirigenza». Sui ricoveri: complessivamente i residenti brembani ricoverati, dal 2003 al 2011, sono aumentati ma sono calati quelli che hanno scelto l'ospedale di San Giovanni Bianco, dal 49 al 40%.

«I dati evidenziano che in nove anni – dice Milesi – l'ospedale di San Giovanni Bianco ha visto un'ulteriore caduta della credibilità di fronte alla Valle e una riduzione delle entrate economiche per i ricoveri». «Da alcuni paesi, come in , la gente va direttamente a senza pensare di rivolgersi a San Giovanni Bianco – prosegue Milesi –. Ad Alzano, nel 2011, ci sono stati 159 ricoveri di residenti brembani, la quasi totalità partorienti. Oltre a chiedere più qualità sarebbero opportuni incontri con i medici di base affinché fossero i primi a indirizzare i pazienti all'ospedale di valle». Altro punto dolente: i trasferimenti per esami o degenze da San Giovanni Bianco a Treviglio, anch'essi in aumento (211 nel 2011, più di uno ogni due giorni). Trasferimenti che comportano grossi disagi (a volte tra viaggi ed esami il paziente resta fuori sei ore): sono stati il 35% dei trasferimenti totali l'anno scorso, il 42% nei primi sei mesi del 2012. Ma anche qui nessun cambiamento.

«L'Azienda – spiega Remuzzi – ha dimostrato di non investire nel modo più assoluto su San Giovanni Bianco. Parliamo di una staticità d'investimenti che va oltre la difficoltà nel reperire risorse economiche. Rispetto alle richieste l'Azienda ha risposto dopo ben cinque mesi evidenziando le difficoltà economiche, citando la “spending-review” e nemmeno ipotizzando futuri progetti. Le medesime risposte, date in cinque giorni, sarebbero state sicuramente più digeribili. Ritengo che il nostro ospedale abbia anche bisogno di buona progettazione, passione, impegno e prospettiva; azioni che non sempre richiedono investimenti economici importanti. Ritengo urgente che si cambi marcia e anche la Regione scenda in campo e valuti una migliore gestione, nuovi investimenti o afferimenti diversi». A fronte di tali critiche, nell'assemblea, la dirigenza ha parlato dei condizionamenti della «spending rewiew» e, comunque, di «attenzione privilegiata verso San Giovanni Bianco», portando a esempio alcuni investimenti (per due milioni e 796 mila euro), tra cui il nuovo ingresso al Cup, il poliambulatorio, il quartiere mortuario, il day hospital oncologico e la sistemazione di quello cardiologico.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo