La pista ciclabile della Valle Brembana è una delle più belle del Nord Italia, un vero gioiello turistico, oggi purtroppo abbandonato, ma da salvare». Claudia Ratti, presidente di Aribi (Associazione per il rilancio della bicicletta, di ), interviene nel dibattito che negli ultimi tempi si è accesso attorno alla ; tracciato che, a sei anni dall'apertura, lamenta una manutenzione carente, con tratti in galleria chiusi e una (mancata) gestione troppo frammentaria. Recentemente la Provincia (che realizzò il tratto da San a ) ha ceduto la gestione ai Comuni, ma non tutti hanno accettato il passaggio di competenze. Per non parlare di un tratto, ad di , che ancora transita su proprietà privata, visto che l'esproprio non è mai stato eseguito.

«La pista ciclabile brembana è conosciuta in tutta la Lombardia – prosegue Ratti, presidente di Aribi, associazione che conta circa 400 soci – ed è un peccato lasciarla in queste condizioni. Qui, ogni anno, vengono associazioni da tutta la regione e anche noi avevamo previsto una gita per settembre, con la partecipazione di altri gruppi da fuori provincia. Ma se non si risolveranno i problemi dovremo annullarla e sconsigliare le associazioni consorelle della nostra regione a ritornarvi. Sappiamo che, nei tratti chiusi, è possibile utilizzare la strada di fondovalle ma per noi è assolutamente sconsigliabile e pericolosa. Non vogliamo attaccare nessuno.

Il nostro è solo un invito, un auspicio affinché Regione, Provincia e Comunità montana e i comuni interessati, ma anche quelli che si potrebbero aggiungere nel caso il percorso si completasse fino ad arrivare a Bergamo (quindi da Sedrina a Ponteranica), creino un consorzio per la gestione. L'Expo del 2015 potrebbe essere un'occasione unica». «E Aribi – prosegue Ratti – è pronta a supportare gli enti pubblici grazie ai propri soci, alcuni dei quali tecnici, per esempio nel verificare le maggiori criticità. Ma siamo disponibili anche a interventi di volontariato». Intanto i sindaci dei Comuni su cui passa la ciclabile, su iniziativa 'assessore in Comunità montana Gianni Salvi, nei prossimi giorni si incontreranno per valutare la recente proposta di Confcooperative, disponibile alla gestione della ciclabile. «L'idea è buona – dice Salvi –. Ora si tratta di vedere se i sindaci sono d'accordo e quindi valutare condizioni e costi del progetto proposto da Confcooperative.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo