Cava di gesso, Dossena dice sì al nuovo fronte
Senza categoria Articolo letto da 2.282 utenti - Pubblicato il 23 Febbraio 2012Dossena – In ballo c'è l'estrazione di 1,4 milioni di metri cubi di gesso grazie all'ampliamento del fronte di cava. E i toni, nell'ultimo Consiglio comunale di Dossena, si son fatti pesanti. Da una parte l'amministrazione comunale, che a maggioranza ha votato a favore dell'ampliamento, dall'altra due consiglieri di opposizione della lista «Dossena, noi ci siamo» (Stefano Omacini e Agostina Speranza, assenti Daniele Consonni e Felice Trionfini) che hanno sottolineato il loro «no» all'operazione.
La convenzione
Il punto all'ordine del giorno prevedeva l'approvazione dello schema di convenzione tra Comune e ditta estrattrice (la Holcim Italia): benefici economici per la comunità, clausole per l'esecuzione dei lavori, modalità e tempistiche. «Pochi di noi si stanno realmente rendendo conto di quanto materiale sarà estratto e delle conseguenze ambientali – dice Agostina Speranza dai banchi dell'opposizione –: sarà uno choc per Dossena. E con l'ampliamento del polo estrattivo ci si avvicinerà al centro del paese, con i disagi che ne deriveranno. Parliamo spesso di turismo e villeggianti, dell'operazione di rilancio di San Pellegrino, ma con questa cava avremo ben poco da offrire ai turisti. E non pensiamo a quanti camion dovranno transitare sulla nostra strada? Porteremo la viabilità locale al collasso. E, per di più, senza la previsione di nuove assunzioni».
Sull'ampliamento della cava di gesso aveva ribadito la propria contrarietà anche legambiente: a dicembre l'associazione ha scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per contestare le autorizzazioni, chiedendo inoltre alla Holcim di fermare l'operazione, suggerendo alla Comunità montana di astenersi dall'esprimere il proprio parere e a Provincia e Comune di fermare il progetto. Un appello che a oggi non ha portato frutti. Legambiente aveva mostrato come «nei prossimi 10 anni verrà estratto più di quanto cavato nei 30 anni precedenti, distruggendo 30 ettari di bosco».
In cassa 110.000 euro l'anno
La convenzione è stata però approvata in Consiglio comunale, con la definizione degli importi che incasserà il Comune: 40 mila euro annui dai diritti di escavazione dovuti per legge, più altri 70 mila euro annui che la ditta versa nelle casse comunali grazie all'accordo con l'amministrazione. «Sono soldi necessari per il mantenimento dei servizi sul territorio – sottolinea Franco Zani, vicesindaco di Dossena –. Compito nostro in questa vicenda è il controllo. Non abbiamo voce in capitolo sull'autorizzazione, che compete a Regione e Provincia. Vigilare che l'estrazione avvenga nelle modalità definite nella convenzione è la nostra priorità. Non dimentichiamo, inoltre, che la ditta dovrà riqualificare il vecchio polo estrattivo e che i nuovi metodi di escavazione hanno un impatto minore sull'ambiente». I tempi per l'apertura del nuovo fronte sono ancora incerti: dopo l'ultimo benestare del Consiglio comunale, Regione e Provincia devono solo rilasciare l'autorizzazione definitiva.
Massimo Pesenti – L'Eco di bergamo
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7 Risposta a “Cava di gesso, Dossena dice sì al nuovo fronte”
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Inserito il 23 Febbraio 2012 alle ore 10:58 GMT+0100
Soldi…. 110.000 euro all’anno per la precisione….
Ecco il motivo per cui l’amministrazione di Dossena ha deciso di “svendere” il proprio territorio ..
Ma bravi, .. bravi ….
E vorreste anche fare del turismo?
Cambiate amministratori che fate prima, perchè con questi che vi amministrano Dossena diventerà sicuramente il paese piu brutto del circondario !!!
Inserito il 23 Febbraio 2012 alle ore 15:15 GMT+0100
Finalmente un po’ ossigeno per le economie della valle, bravi questi amministratori. Meglio adesso altrimenti non si potrebbe toccare più niente, in fondo hanno la legge dalla loro parte. E brava la comunità montana che coordina questi meritevoli sforzi imprenditoriali.
Inserito il 23 Febbraio 2012 alle ore 16:47 GMT+0100
Bravi, davvero complimenti a tutti…
svendere il territorio per 110.000 euro l’anno, un vero affare. poi la manutenzione delle strade intasate di camion da cava chi la paga? gli interventi contro il disseto idrogeologico? la chiesa che già adesso e piena di crepe? I vostri padri vi avevano lasciato un territorio incontaminato e ricco di bellezze naturalistiche, voi in nome del denaro lascerete ai vostri figli lo scempio di una montagna sventrata…
signor Lor, spero tanto che il suo commento sia ironico..
Inserito il 23 Febbraio 2012 alle ore 21:01 GMT+0100
Non riesco a capire le dichiarazioni del vice sindaco Zani, come fa a dire che non hanno voce in capitolo sull’autorizzazione? Sia piu serio, si prenda le sue responsabilità, giuste o sbagliate che siano. 1.100.000 di euro in totale in 10 anni sono un’affare per l’impresa estrattrice di certo non per il Comune!
Inserito il 24 Febbraio 2012 alle ore 22:31 GMT+0100
Non ci sono parole………………..
Non so se siete residenti o nativi di Dossena, ma sicuramente concordo con quanto avete detto, mentre spero vivamente che Lor abbi voluto solo ironizzare sulla situazione di un paese che peggiora continuamente.
Non capisco quali servizi voglia mantenere il sindaco con questi soldi, visto che di servizi non ce ne sono!!!!!!
Cominciate a risolvere veramente i problemi veri del paese, dai servizi alle infrastrutture, non pensate che il gesso presente in grossa parte del sottosuolo del paese crei già abbastanza problemi. Non è solo la chiesa ad avere crepe, ma anche la scuola già oggetto di indagini strutturali.
Con questo ampliamento della cava anche la nuova sede del comune (ricavata in locali dell’oratorio!!!) tra qualche anno avrà seri problemi.
Dossenesi aprite gli occhi, è ora di cambaiare davvero amministratori, è ora di cambiare ……
Inserito il 25 Febbraio 2012 alle ore 15:33 GMT+0100
Questi nostri bravi amministratori hanno sicuramente ragioni da vendere. Hanno certamente fatto uno studio sullo sviluppo economico e sociale del paese nei prossimi 10/20 anni, esaminato la demografia, le imprese e l’invecchiamento medio della popolazione… il resto sono chiacchere. Non sono i vecchi democristiani che temporeggiavano tra un ristorante e l’altro della valle, tra tessere e correnti. questi sono professionisti della politica. Hanno visto la multinazionale interessata, hanno visto i denari sonanti e hanno la legge dalla loro parte: bravi. Non hanno la neve altrimenti si sarebbero comportati come i paesi dell’alta valle pronti per il grande carosello della neve delle nostre montagne. Bravo sindaco continua così… ti voteremo in comunità montana…w Dossena
Inserito il 25 Febbraio 2012 alle ore 22:29 GMT+0100
lor, ma vivi qui o sei un dipendente/dirigente della multinazionale?