A Sussia, grazie anche ad e Gruppo escursionisti. La chiesetta di San Michele, sull'altopiano di Sussia, a San Pellegrino Terme ha un tetto nuovo. «L'intervento di rifacimento del tetto della chiesa – spiega il parroco monsignor Giacomo Locatelli – è stato portato a compimento sotto la guida di persone esperte e volenterose. Mi hanno colpito tanto la completezza 'intervento e la celerità dei lavori. A numerose persone va il grazie per avere prestato con semplicità, discrezione e generosità, braccia, intelligenza, volontà e competenza per quest'intervento che stava notevolmente a cuore, perché l'edificio rischiava di subire danni irreparabili, se non si fosse intervenuti con rapidità». I lavori sono stati realizzati da una quarantina di volontari, guidati e sostenuti da tecnici e imprese locali, e coordinati dagli alpini. È stato grazie a loro che è stato possibile abbattere i dell'intervento.

«Molte, inoltre – prosegue il parroco –, sono state le offerte da privati e quelle lasciate in chiesa dalla comunità, così come importanti sono stati i contributi di enti e istituzioni: il consiglio d'amministrazione della “Fondazione della Comunità onlus” di Bergamo, ad esempio, ha stanziato un contributo a fondo perduto di 20 mila euro, mentre il consorzio del “Bacino imbrifero montano” ha erogato un contributo da restituire in cinque anni».
I lavori sono cominciati a giugno e hanno consentito di rifare completamente il tetto. Due anni fa un'abbondante nevicata aveva causato danni ingenti: la neve, sciogliendosi, aveva causato infiltrazioni d'acqua che, gelando, aveva comportato gravi danni strutturali.

«Abbiamo seguito le procedure – continua il parroco – ottenendo tutte le autorizzazioni previste, quindi abbiamo recuperato anche il materiale in buono stato e riutilizzabile; sono stati rifatti l'assito e le grondaie e sono stati recuperati i coppi sani. I lavori sono stati eseguiti da un'impresa edile con la collaborazione con la collaborazione degli alpini e del Gruppo escursionisti. Per l'intervento sono stati spesi 50 mila euro, necessari per salvaguardare il patrimonio storico, artistico e di fede della nostra comunità».

L'Eco di Bergamo

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