Valle Brembana Amministratori comunali a confronto sul futuro della zona Un impegno comune per contrastare crisi e spopolamento. Confrontarsi per lavorare insieme su un obiettivo comune: una Brembana che guarda al futuro con prospettive nuove e ambiziose. Questa in sintesi l'indicazione, e l'invito, che ieri mattina sono arrivati al termine della tavola rotonda che ha chiuso il corso base di Formazione per amministratori comunali organizzato dall'Ufficio per la pastorale sociale della Diocesi di . Presenti all'incontro Piero , presidente della , Vittorio Milesi, vicesindaco di San , don Andrea Mazzucconi, parroco di Santa Brigida e di Cusio, e il parlamentare della Lega Nord, Giacomo Stucchi.

il primato del bene comune
I lavori, che si sono svolti nella Sala Nembrini della Casa del giovane, sono stati aperti da don , direttore dell'Ufficio per la pastorale sociale, e sono stati coordinati dal direttore de «L'Eco di Bergamo», Ettore Ongis. «L'interesse pubblico – ha ricordato don Poli – deve essere declinato come bene comune che si regge sulla verità, la lealtà, la giustizia e la solidarietà». Dai dati elaborati in occasione di questo incontro, che ha posto il caso della Valle Brembana come una delle tante esperienze amministrative del nostro territorio, è emerso il ritratto di una valle segnata dal progressivo spopolamento, con l'indice di vecchiaia più alto della provincia, con il primato per la presenza di persone non autosufficienti e un saldo negativo della crescita della popolazione non compensato dalla presenza di stranieri. Molti gli spunti di riflessione proposti ai relatori da Ettore Ongis: dalla necessità di superare la diffidenza tipica della gente , alla partita del federalismo, alla grande opportunità della Valle offerta dal progetto di sviluppo di Percassi.

«È vero che siamo chiusi – ha commentato Stucchi – ma siamo anche concreti e non aspettiamo che altri vengano a fare ciò che in prima battuta tocca a noi. Detto questo però – ha precisato il parlamentare della Lega – oggi abbiamo bisogno degli altri, di conoscere e implementare le esperienze positive fatte altrove». E sul federalismo Stucchi ha dichiarato: «Oggi è il modello di riferimento delle economie più avanzate, naturalmente il federalismo deve essere accompagnato dalla ». D'accordo sulla prospettiva federalista anche Piero Busi che però ha specificato: «Purché la ricchezza venga distribuita correttamente».

Il progetto San Pellegrino
In chiusura della tavola rotonda il dibattito è confluito sulle prospettive future della valle: «La scommessa dell'imprenditore Percassi – ha sottolineato Vittorio Milesi – parte dal valore che al marchio San Pellegrino è riconosciuto in tutto il mondo. Dal riconoscimento di questo marchio parte la valorizzazione della valle, di tutta la valle e non solo di San Pellegrino. Perché San Pellegrino da sola non va da nessuna parte, così come la valle da sola non va da nessuna parte».

«Superate le prime perplessità – ha ribadito Busi – la valle adesso è compatta su questa operazione perché pensiamo che ci saranno delle ricadute positive per tutti». Cultura dell'accoglienza, dell'ospitalità, ma anche valorizzazione della formazione professionale rappresentata dall'Istituto di San Pellegrino. Questi e altri ancora i temi di riflessione lanciati dai relatori ai presenti che non hanno mancato di intervenire: «A Bergamo non mancano le idee – è stato fatto notare – ci vuole solo maggior attitudine a parlarsi per lavorare insieme».

Tiziana Sallese – L'Eco di Bergamo