Egregio direttore, sono una mamma di Zogno, molto indignata per quanto sta avvenendo ed è avvenuto alle scuole primarie del paese in cui vivo. Deve sapere che le elementari di hanno da sempre avuto un orario di ventotto ore settimanali o, a scelta, di trenta. Quest'anno a febbraio, al momento della pre-iscrizione, tutti i genitori (anche quelli i cui figli frequentano classi superiori alla prima) si sono trovati a dover scegliere tra una proposta di ventisette ore o una di trenta. Non è stata neppure contemplata la possibilità di continuare con il modulo orario precedente nonostante la legge preveda di mantenere quanto stabilito dalla riforma Moratti per gli studenti delle classi che avevano incominciato con un determinato «pacchetto orario».

Successivamente, precisamente il 29 aprile, i genitori sono stati convocati dal dirigente che ha comunicato di aver ottenuto un organico sufficiente a coprire le trenta ore in tutte le classi e che, quindi, tutti gli alunni delle classi dalla seconda alla quinta del prossimo anno scolastico saranno obbligati a seguire il suddetto modulo a prescindere dalle preferenze espresse al momento 'iscrizione. Non solo, dunque, le famiglie zognesi si sono trovate defraudate della continuità del vecchio orario, ma anche del legittimo diritto di vedere rispettata la preferenza che avevano espresso. Ora le chiedo, come fa il cittadino ad avere fiducia nelle istituzioni se così facilmente è vittima della coercizione di chi le gestisce? Possibile che si possa ignorare la legge e le chiare opinioni degli utenti?

da lettere al direttore l'Eco di .. Una mamma