Luciano Bresciani«Sanità più efficiente se si lavora in rete» – La presenza a 'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, ha dato l'occasione per conoscere più da vicino il piano socio-sanitario avviato dalla Regione e per capire in quale modo questo lavoro possa essere d'aiuto anche al territorio della Valle Brembana.
L'incontro nella sala consiliare è stato promosso dall'assessorato ai Servizi sociali del Comune di Zogno. Il tema della salute tocca tutti da vicino e Mario Zanchi, assessore ai Servizi sociali di Zogno, ha auspicato, in apertura della serata, che «l'eccellenza che caratterizza la sanità in Lombardia, possa esistere di fatto anche nelle valli bergamasche». Bresciani ha presentato alcuni punti salienti del piano socio-sanitario regionale, che chiede alla sanità di non restare negli ospedali, ma di raggiungere il malato a domicilio. Monitor, trasmissioni satellitari, modem, diagnostica a distanza sono termini che, secondo i progetti della Regione, entreranno presto a far parte della vita dei malati cronici per collegamenti e monitoraggi a distanza.

«Occorre superare la mentalità ospedalocentrica – ha detto Bresciani – per riservare agli ospedali solo le complessità, abbattendo le liste d'attesa ed evitando il più possibile il disagio del ricovero». L'assessore regionale ha garantito per il prossimo anno incontri sul territorio con i direttori degli ospedali, gli amministratori e gli addetti ai servizi sociali per raccogliere da loro le proposte per un miglior funzionamento della sanità in Lombardia. «Voglio sapere – ha spiegato – se quello che si fa in Regione va bene e questo me lo possono dire solo coloro che operano sul territorio, gli amministratori e i cittadini. Il tema sarà “Stati generali della sanità provinciale” e la Regione Lombardia stimolerà un lavoro unitario di collaborazione e di confronto all'interno delle Province e dei Comuni».

Gli interventi dei presenti, fra cui l'assessore ai Servizi sociali della Patrizio Musitelli e il vicesindaco di Vittorio Milesi, hanno sollecitato l'assessore a tener conto nei piani regionali dei maggiori che la Valle Brembana deve sostenere per il mantenimento dei servizi in un territorio vasto, con pochi abitanti.

Milesi ha poi introdotto la questione dell'ospedale di San Giovanni Bianco e delle firme raccolte e depositate in Regione per l'annessione a Bergamo, sganciandosi dall'attuale dipendenza da Treviglio. Bresciani ha invitato a considerare i pro e i contro di questa scelta. «Non bastano le firme – ha detto –, ma serve che i sindaci dicano chiaramente qual è, secondo loro, la scelta migliore». Uno dei temi più volte toccati dall'assessore regionale è stato quello del lavoro in rete. «Non vi sia più la politica del campanile – ha detto –. Anche l'ospedale di San Giovanni Bianco potrà fornire i servizi di cui il territorio ha bisogno assistendo il malato attraverso una rete che lo metta in collegamento con gli altri ospedali».

– Tratto dall'Eco di Bergamo del 25 settembre 2007

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