San Pellegrino Terme – È durato solo qualche mese il sogno del sindaco di di riaprire il casinò: l'Agenzia del Demanio ha deciso di mettere in vendita, tra varie proprietà, anche l'ex sala da gioco. Lo scorso ottobre, il sindaco di San Terme aveva provato l'ultima mossa disperata: scrivere direttamente all'allora presidente del consiglio, Enrico Letta. Purtroppo però, il governo Letta è durato ancora poco e molto probabilmente non ha neppure fatto in tempo a considerare la questione della riapertura del casinò della cittadina della .

In realtà, la volontà di San Pellegrino Terme di rimettere in funzione il casinò parte ancora da più lontano. Già a gennaio 2013 il comune aveva provato a contattare l'ex ministro Cancellieri dell'allora governo Monti, ma anche in quel caso l'esecutivo esaurì il proprio mandato poco dopo. Fossimo in Matteo Renzi, faremmo gli scongiuri, visto che il sindaco della città ha contattato anche lui.

Battute a parte, se c'era qualche piccola speranza, ci ha pensato l'Agenzia del Demanio a spegnerla sul nascere. È notizia di ieri, infatti, la vendita di 150 beni di proprietà di istituzioni locali, come appunto l'ex sala da gioco di San Pellegrino Terme. Una volta completato il processo di vendita, non resterà più neppure una struttura già pronta per i giochi da casinò. Così, San Pellegrino Terme e in generale la Val Brembana dovranno trovare altri modi per rilanciare il turismo e l'occupazione, in un territorio che ha risentito in maniera particolarmente forte della crisi economica che ha colpito l'Italia negli ultimi anni. Dovranno per forza fare a meno dei giochi da casinò.

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