San Giovanni Bianco dopo il commissario – I tre candidati a sindaco del paese seguono tre strade diverse: Marco punta al contatto diretto con i cittadini forte 'essere l'unico candidato residente a San Giovanni; Roberto Monaci si appoggia alla Regione; Luciano Valaguzza espone un quadro generale con intensa attività del Consiglio comunale.  Tre leve differenti per salvare dalla crisi e vincere le ormai prossime elezioni. In una lotta serrata, i tre candidati a sindaco espongo i loro peculiari punti di forza, tra slogan e foto con personaggi illustri.

Marco Milesi della lista “Gruppo Civico” punta tutto sulla sua presenza in paese, essendo l'unico candidato residente a San Giovanni: “Essere residente e presente in un momento come questo di grande difficoltà sarà fondamentale per comprendere i problemi ed essere vicino alla gente. Puntiamo su trasparenza e cooperazione, con i cittadini e con le associazioni di volontariato”. La più grande difficoltà da fronteggiare – per Milesi come per gli altri due candidati – è di natura economica. Per il risanamento delle casse comunali sarà inevitabile chiedere appoggio alla Provincia ed alla Regione “ma in questa fase soldi ‘a pioggia' non ce ne saranno. Sarà importante instaurare contatti con gli enti superiori, ma il paese dovrà essere risollevato partendo dall'interno”. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, Milesi annuncia che “una volta sott'occhio il consuntivo 2010 stenderemo il piano delle alienazioni. E l'ex-asilo di San Gallo, considerata la sua utilità sociale, sarà messo in vendita solo come ultima possibilità”. Inoltre “Occorre valorizzare le attività industriali presenti e rivalorizzare i siti ancora dismessi”.

Roberto Monaci della lista “Per San Giovanni” al contrario programma di appoggiarsi fortemente alla Regione, come d'altronde testimonia la sua foto con il presidente della Lombardia mostrata nei manifesti elettorali, dichiarando che “noi siamo l'unica alternativa per collaborare con gli enti superiori”. “Siamo appoggiati dal PdL” spiega il candidato “ma miriamo a raccogliere il più ampio consenso elettorale visto che nel nostro gruppo ci sono candidati provenienti da diverse esperienze”. Sulle azioni da intraprendere per il benessere di San Giovanni, Roberto Monaci parte dalla questione alienazioni, escludendo a priori la vendita dell'ex-asilo San Gallo e proponendo di rivedere la lista di beni alienabili per trovare altre alternative. Sul piano economico, il candidato punta a “incentivare le aziende presenti e l'arrivo di nuove” e “a sfruttare il territorio in termini energetici: dal fotovoltaico al mini-idroelettrico”. E lancia una frecciatina all'avversario Milesi: “più che la residenza qui contano competenza e trasparenza e nel nostro gruppo nessuno ha interessi individuali da percorrere”.

Appoggiata dalla Lega, la lista “San Giovanni Bianco nel cuore” candida Luciano Valaguzza, recentemente bersaglio di un volantino anonimo che accusava la sua amministrazione di essere composta da “mafiosi” che hanno causato il buco nel bilancio: accuse respinte con sdegno dal candidato a sindaco. “Sulla crisi del bilancio” spiega Valaguzza “ho l'impressione che i numeri circolanti siano ballerini e strumentalizzati. Se eletti faremo una ricognizione per capire veramente quant'è, come e perché si è creato il buco”. Il candidato propone un “disegno complessivo” per il futuro del paese, tralasciando le questioni puntuali per focalizzarsi sul quadro generale, e cita il Brembo come un patrimonio da valorizzare. “Bisogna creare le condizioni perché San Giovanni Bianco torni a essere il cuore della e questo può avvenire solo se tutta la popolazione se ne farà carico”. Valaguzza infine promette dieci Consigli comunali l'anno e due Consigli aperti alla popolazione, per costruire il futuro del paese assieme ai cittadini.

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