Salute mentale, don Colmegna: recuperiamo il gusto del vivere
San Giovanni Bianco Articolo letto da 185 utenti - Pubblicato il 28 Ottobre 2012San Giovanni Bianco – «Dalla sofferenza nasce la cura che permette di entrare in relazione, mettendo in moto un processo di socializzazione». Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità di milano, intervenuto a San Giovanni Bianco all'incontro promosso dal Tavolo salute mentale dell'Ambito della comunità montana valle Brembana, affronta il tema della cittadinanza attiva, individuando percorsi che attraversano territori di città e di montagna. Percorsi fatti di relazione e di accoglienza. Il Tavolo, insieme all'associazione familiari «Aiutiamoli», alle cooperative sociali del territorio e ad alcune istituzioni, ha dato vita a un progetto dedicato al disagio mentale, sviluppato in Valle Brembana, con eventi che costituiscono luogo di confronto e occasione per sensibilizzare su questi temi. «In due anni si sono create occasioni di vicinanza – ha detto Bernardo Galizzi, assessore del Comune di San Giovanni Bianco, dove si è sviluppato il primo progetto «Tutti pazzi per la biblioteca» –. Se lasciamo le persone lontane, creiamo emarginazione e solitudine. L'augurio è che cresca il coraggio di aprirsi, incontrarsi, essere tutti un po' più pazzi».
Ezio Remuzzi, assessore ai Servizi sociali della Comunità montana, ha presentato il quadro sociale della montagna, in cui «i problemi sono condizionati dal territorio», mettendo in luce soprattutto le fatiche dei giovani. Don Colmegna ha suggerito il recupero del valore delle relazioni di prossimità. «Nei giovani, di montagna e di città, bisogna riportare il gusto di vivere. Nella crisi che ogni territorio sta vivendo è il momento di iniettare le grandi idealità. Possiamo recuperare la seduzione della non-violenza, del perdono. Abbiamo bisogno di giovani appassionati di pace». Remuzzi ha evidenziato la vivace realtà del volontariato in valle. «Il volontariato va proposto ai giovani con entusiasmo – ha aggiunto don Colmegna –. Non solo il volontariato delle piccole cose, del paese, ma anche sui grandi temi che riguardano la pace, l'ambiente. Dobbiamo far crescere una cultura solidale che superi l'io, per un noi che è anche un noi del domani».
Il ciclo di incontri sul disagio mentale si conclude oggi a Zogno, nell'Istituto superiore Turoldo in via Ronco 11. Alle 9 interverrà il filosofo Silvano Petrosino su «L'uomo e il concetto di normalità». Alle 11 le comunità Villa Fiorita e Terraferma delle cooperative Aeper e In Cammino presenteranno lo spettacolo «Nonsocheviaggio».
Monica gherardi – L'Eco di bergamo
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