giorgio_pasottiCornello dei Tasso – “Ciak si gira!” è questo il suono che in questi giorni riecheggia tra i portici e i vicoli dell'antico borgo di Cornello dei Tasso, in Valle Brembama, da martedì 17 settembre infatti sono iniziate le riprese del film “Io, Arlecchino” per la regia di Matteo Bini. Un luogo dove pare essersi fermato secoli fa, in questi giorni, ma soprattutto in queste notti sta avendo nuovo vita. Notti perché è proprio dalla sera e fino all'alba che le scene vengono girate. Un cast interessante, da Robert Herlitzka, Valeria Bilello a Lunetta Savino (la simpatica Cettina di un medico in famiglia) al protagonista, un doc come Giorgio Pasotti. Un film particolare, non l'Arlecchino che tutti si aspettano con costumi d'epoca ma una favola antica girata con abiti contemporanei, una sorta di rivisitazione odierna, sullo sfondo però, i veri luoghi dov'è nato questo personaggio. Tutta la comunità si è data da fare e resa disponibile, chi ha prestato i cavalli per una scena, chi si è messo in posa alla finestra e chi, com'è accaduto martedì a due anziane signore che stavano chiacchierando sotto un porticato, è stato chiesto se potevano continuare a farlo, sedute però su una panchina mentre si girava la scena iniziale, in cui Pasotti arrivava nel borgo. Numerose le comparse difatti, e la maggior parte sono adolescenti o anziani della valle. Proprio una delle case di Cornello diverrà nel film la casa di Arlecchino.

La casa appartiene alla famiglia Pagnoncelli, e Francesca Pagnoncelli racconta: “la casa è stata comprata all'inizio degli anni '70 da mio nonno, Giancarlo Pagnoncelli Folcieri, farmacista, versava in pessimo stato, vi erano solo i muri perimetrali, e lui l'ha sistemata anche raccogliendo pezzi da altre case del Cornello o dai paesi limitrofi. era una casa che amava molto e dove passavamo gran tempo delle nostre estati. Della disponibilità della casa avevo scritto a Pasotti, amico d'infanzia, quando avevo letto del suo progetto del film “Io Arlecchino” e poi so che il Sindaco di Cornello e qualcun'altro l'ha segnata ad Officina quando si ha iniziato a pensare a Cornello come set del film. Siamo felici di poter contribuire, anche se con poco, alla realizzazione di una produzione così coraggiosa e importante e capace di valorizzare una delle nostre bellissime valli”.

Le riprese in terra bergamasca dureranno poco meno di un mese, una decina di giorni ancora a Cornello dei Tasso e poi sempre in valle tra San Giovanni Bianco e San Terme, e infine come dimenticarsi di luoghi come Città Alta, dove le scene avranno luogo principalmente al teatro sociale.

Nicolò Belloli – NEWS

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