San Pellegrino Terme – Ho trascorso un bel pomeriggio bergamasco, girando sul territorio di questa provincia ed è quello che continuerò a fare. Continuerò a girare su tutto il territorio lombardo. Ritengo che la capacità di ascoltare è fondamentale per migliorare l'azione di governo”. E' soddisfatto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al termine della visita all'interno della struttura 'ex casinò di San Pellegrino Terme, dove è stato firmato il Protocollo di intesa, con il Comune di San Pellegrino Terme, la e i privati coinvolti, per il rilancio delle strutture del comune termale e in generale dell'intera . Una tappa che ha chiuso il pomeriggio bergamasco di Maroni, che ha visitato anche Alzano, per la cartiera Pigna, e Selvino, per lo Skidome.

A San Pellegrino, per presentare il progetto di rilancio del casinò, erano presenti anche Antonio Percassi, l'assessore regionale Claudia Terzi, il sindaco Vittorio Milesi e il presidente della Provincia, Ettore Pirovano, che nel suo intervento ha difeso la sala da gioco brembana: “E' un gesto volontario entrare in un casinò, bisogna decidere di entrarci. Bisogna magari anche vestendosi in un certo modo -le parole di Pirovano-. Non può certo farlo uno che esce di casa, si infila in una tabaccheria e ci lascia 300 euro della pensione del marito e della moglie. Dovremmo far capire a tutte le istituzioni, civili o religiose, che influenzano l'opinione pubblica, che un casinò è a tutela del consumatore ed è assolutamente mille volte meno pericoloso di una slot machine in un paesino di periferia mascherata dietro i cartoni del latte. Dobbiamo far passare questo messaggio in modo molto convincente”.

Una posizione condivisa anche dallo stesso Roberto Maroni: “Qualcuno può pensare che essere qui sia in contraddizione con quello che la Regione sta facendo: abbiamo recente approvato una legge regionale proprio sul gioco, contro le ludopatie. Cioè quegli aspetti negativi del gioco, come diceva Ettore (Pirovano, Ndr) che portano a lasciare la pensione o lo stipendio alla macchinetta di una bar -ha spiegato Maroni-. Noi non siamo contro il gioco, il gioco è legalizzato. Il gioco d'azzardo no. Il giocare è previsto dalle leggi e quindi riteniamo sia giusto. Però devono essere regolamentate, controllate. In un bar qualsiasi una macchinetta non è controllata. In un luogo come questo casinò ci può essere un controllo tale da impedire a chi entra di rovinarsi e che tutto sia trasparente per chi vuole divertirsi”.

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