– Alla mostra interprovinciale di Branzi il punto sugli allevamenti La razza autoctona del territorio viene allevata quasi solo per la carne. Pieno successo per la mostra delle capre di razza Orobica o di Valgerola proposta a , con il supporto logistico del Comune, dall'Associazione Caprai della Val Fondra, della quale questa particolare razza caprina è autoctona insieme alla Valgerola ed alla Valsassina. In Val Fondra questa razza viene allevata quasi esclusivamente per la produzione del capretto (anche se ci sono tre aziende che hanno anche produzione lattiero/casearia), mentre in Valgerola il latte compare per una percentuale tra il 10 e il 20% miscelata al latte vaccino nella produzione del Formaggio Bitto dop.

In generale per gli allevamenti caprini c'è stato un risveglio interesse in val Brembana, sia per il significato economico, dato c'è una buona richiesta di prodotti a base di latte caprino (tra l'altro ben remunerato), sia per quello ecologico, dato che per l'alimentazione dei capi si sfruttano anche pascoli ormai abbandonati, sia per quello turistico, perché alcune aziende sono pure agriturismi. Il quadro d'insieme per la Valle Brembana, che mostra aziende localizzate da all'alta valle ed alle convalli, mostra secondo i dati della Sezione Capre dell'Associazione provinciale allevatori, riferiti ai soli iscritti al libro genealogico di razza e sottoposti ai controlli funzionali (quantità di latte prodotto in una lattazione di circa 270 giorni) due allevamenti di capre saanen con una sessantina di capi, cinque di razza camosciata con 170 capi e tre allevamenti di razza orobica con un centinaio di capi. Si fa riferimento a capi in produzione.

Assommando i capi giovani non ancora produttivi, si arriva ad una presenza sul territorio di circa 500 capi iscritti al libro genealogico e controllati, che praticamente si raddoppia coi capi meticci di piccole realtà che fanno semplicemente produzione di caprette. La produzione lattiera è in media di 4,5 litri per 270 giorni di lattazione, per cui complessivamente nel periodo dai 7 ai 7,5 quintali per capo. La redditività d'azienda, per la Valle Brembana, deriva dalla trasformazione del latte in formaggi: il latte di capra spunta tra gli 0,45 ed i 0,55 euro/litro; trasformato in formaggi,con una resa compresa tra 1,2 e 1,8 chilogrammi per 10 litri, ha un ricavo compreso tra 1,40 e 2,18 euro, ed in Valle Brembana si fa esclusivamente formaggio.

Altro reddito aziendale è poi la vendita del capretto maschio che non rientra come la femmina nel discorso del ristallo: il prezzo corrisposto sul mercato varia dai 12 ai 16 euro. Alla fiera di Branzi, di livello interprovinciale, hanno partecipato circa 250 iscritti al libro genealogico di razza di 25 aziende, incluse alcune non bergamasche. Lo staff fiera associativo coordinato dalla presidente Wilma Midali ha curato nei dettagli l'organizzazione.

Folta la presenza di visitatori, che ha dato alla riunione anche un sostanzioso significato promozionale del turismo della valle Brembana, e di rappresentanti delle istituzioni, tra i quali Silvano Gherardi vicepresidente della Comunità montana di Valle Brembana sponsor per il riconoscimento alla regina ed al re della fiera, i consiglieri comunitari Santo Cattaneo e Davide Calvi, Lucia Morali vicepresidente provinciale della Coldiretti, Giulio Campana per l'Assessorato provinciale all'Agricoltura. Gli esperti valutatori hanno evidenziato un buon livello generalizzato dei capi in mostra ed hanno sottolineato l'eccellenza per alcune categorie, «nel bestiame giovanissimo che è il futuro del patrimonio delle aziende per cui continuazione della pratica caprina- hanno osservato – e nei becchi adulti che hanno garantito e possono continuare a garantire la progenie degli allevamenti».

Per quanto riguarda i premi, i titoli di «regina» e di «re» della mostra sono stati assegnati rispettivamente alle aziende Ghilardi Elio di e Cassera Manlio di Cene. A seguire i primi premi di categoria: Azienda di (miglior gruppo e capretta singola); Azienda Ghilardi Elio di San Giovanni Bianco (becco fino a 12 mesi,becco tra i 12 ed i 24 mesi mesi e capra oltre 36 mesi); Azienda Cassera Manlio di Cene (capre tra i 12 ed i 24 mesi, capra tra i 24 e 36 mesi e becco oltre i 36 mesi); Azienda Maroni Giovanni di Cortenuova di Lecco (becco 24/36 mesi).

L'Eco di