Il libro dedicato alla Valle Brembana nella Grande Guerra
Senza categoria Articolo letto da 217 utenti - Pubblicato il 16 Marzo 2015valle brembana – Il libro “LA FINE DEL SOGNO. LA VALLE BREMBANA NELLA GRANDE GUERRA”, realizzato dal centro storico Culturale Valle Brembana nel Centenario della prima guerra mondiale, verrà presentato sabato 23 maggio nel Teatro dell'Oratorio di san giovanni bianco. La scelta di intitolarlo “LA FINE DEL SOGNO” e di mantenere l'impostazione grafica e lo stile de “IL SOGNO BREMBANO” ha inteso sottolineare la continuità con questa fortunata opera edita dal Centro Storico nel 2006, che aveva scandagliato la Valle Brembana negli anni felici della belle époque. Si tratta di continuità temporale, non certo situazionale, dal momento che a partire dal 1914 anche la Valle fu avvolta dalla spirale oscura da cui saprà liberarsi solo alcuni decenni più tardi. Realizzato grazie alla collaborazione di una quarantina di soci del Centro e sostenuto da buona parte dei Comuni brembani, oltre che dalla Comunità Montana, dal Consorzio BIM e da alcuni Gruppi alpini, il libro raccoglie in quasi 700 pagine una serie di saggi sui vari aspetti della partecipazione della Valle alla guerra e un cospicuo numero di documenti, lettere e immagini in buona parte inedite.
Dopo un inquadramento generale delle vicende belliche, e uno sguardo alla situazione istituzionale-amministrativa del tempo, il libro presenta una serie di saggi dedicati ad aspetti specifici del coinvolgimento della Valle, in diversi casi affrontati attraverso le pagine degli organi di stampa locali: l'avvicinamento al conflitto, la mobilitazione generale con le dure conseguenze sulla vita quotidiana, il rimpatrio forzato, la contrapposizione tra interventisti e neutralisti, l'atteggiamento del clero, le requisizioni, la riconversione industriale ed agricola, la crisi del turismo, la presenza concreta della guerra sul territorio con la costruzione delle trincee lungo lo spartiacque orobico, il nuovo ruolo delle donne, i fratelli Calvi, gli esiti ugualmente tragici dell'epidemia di “spagnola”, l'esigenza di onorare la memoria dei caduti, la nascita delle Associazioni degli ex combattenti, le difficoltà dell'immediato dopoguerra. La seconda parte presenta una serie di documenti e testimonianze, soprattutto lettere dal fronte, per lo più inedite, che ci prendono per mano, ci fanno fare la conoscenza diretta di parecchi nostri soldati (e dei loro familiari), ci fanno entrare nella loro testa e nel loro cuore e ci rendono partecipi dei loro pensieri, delle loro paure, e delle loro speranze, mentre sono nelle retrovie o in trincea, tra bombardamenti e filo spinato, nei momenti di attesa o di riposo, negli ospedali o nei campi di prigionia. Chiude il libro l'elenco di tutti i caduti e i dispersi brembani, oltre 1.100, un doveroso omaggio alle vittime di questa tragedia e un monito a non dimenticare il loro sacrificio.
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