CaronaCarona – È la quinta sanzione dal 2010 che la Provincia (ufficio Risorse idriche) appioppa al Comune di Carona: motivo il depuratore mal funzionante o comunque insufficiente per rilasciare acque nella norma. L'ultima multa (7.515 euro) in ordine temporale è di alcune settimane fa e, come per le quattro precedenti, il Comune ora ha deciso di presentare ricorso (mettendo a bilancio 3.775 euro per il legale). Insomma la decisione 'Amministrazione comunale di non cedere la gestione dell'acquedotto a Uniacque potrebbe alla fine costare cara se tutti questi ricorsi non dovessero andare a buon fine.

Ribelle a Uniacque
Carona, infatti, è uno dei 26 sotto i mille abitanti (ne conta circa 350) che hanno preferito, finora, gestire in proprio l'acquedotto, evitando di cederlo a Uniacque. Proprio la società che ha in mano l'acqua di buona parte dei Comuni orobici recentemente ha messo sotto accusa Carona, insieme a Serina e Azzone: non essendo questi Comuni in regola con la depurazione – mancante o insufficiente – rischiano di prendere multe europee fino a 30 milioni di euro, dieci per ciascuno. «Se non cedono a noi le reti – dice Uniacque – non potremo intervenire per realizzare o sistemare gli ». «Ma i casi sono diversi – spiega l'amministratore delegato di Uniacque, Antonio Pezzotta –. Serina incamera i soldi dell'acqua e non vuole neppure realizzare il collettore, mentre Carona, quanto meno, si addossa onori e oneri, con l'impegno di sistemare il depuratore». Impegno preso recentemente dal Consiglio comunale, che ha messo a bilancio i fondi (circa 700 mila euro, di cui 550 mila dalla Regione) per un nuovo impianto. «Già nel 2009 – spiega l'assessore di Carona, Antonio Bagini – avevamo messo mano al depuratore, ma evidentemente non è bastato». Dal 2010, infatti, l'Arpa – che esegue analisi a campione durante l'anno – ha rilevato, per cinque volte, valori fuori norma dell'acqua in fuoriuscita dall'impianto. Girando la segnalazione alla Provincia. Che ha la facoltà di emettere o no la multa.

Analisi contestate
«Il problema, purtroppo – continua Bagini – è quello di un carico all'impianto che è sempre fluttuante. Durante alcuni periodi dell'anno gli scarichi sono quelli di 300 persone residenti, in altri momenti si sale fino a 2.000. La soluzione, di fatto, sarebbe quella di realizzare un impianto in grado di variare in base al carico inquinante». Diversamente, par di capire, il depuratore di Carona sarà sempre a rischio multa. «Un'analisi dell'acqua venne fatta quando c'erano 20 gradi sotto zero e l'impianto era bloccato – prosegue Bagini – e quest'estate è stata fatta nel periodo di Ferragosto, con 2.000 persone in paese. Stiamo elaborando il progetto per il nuovo depuratore. Tra un anno dovremmo iniziare i lavori».
Nel frattempo, però, arrivano le multe. «Già prima del 2010 – continua l'assessore – una sanzione analoga venne annullata. Per questo abbiamo sempre presentato ricorso anche negli ultimi cinque casi, ancora senza sentenza».

«Spero per loro – dice Pezzotta di Uniacque – che alla fine abbiano ragione su tutte le multe». E sulla gestione «in proprio»? «Abbiamo fatto due conti – conclude Bagini – e per ora, tra introiti e spese, ci conviene».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo

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