Sedrina in bianco e nero un po' sgualcite, aneddoti curiosi, ritagli di giornale, preziose testimonianze di ottant'anni trascorsi tra le mura dell'asilo infantile «San Giacomo». Saranno le 150 pagine di un libro a mantenere vivi i ricordi e la storia della scuola dell'infanzia sedrinese, che dopo il recente addio delle suore Sacramentine è passata ad una gestione comunale. I fratelli Diego e Osvaldo Gimondi hanno avviato nei mesi scorsi, per iniziativa di alcuni cittadini, le ricerche storiche sull'asilo.

Mesi di contatti e consultazioni che hanno portato a una certosina pubblicazione che verrà presentata oggi, alle 15,30, nel salone del Giardino d'inverno, in via Ronzoni. «I ricordi dell'infanzia di ciascuno di noi non possono essere disgiunti dalle suore e dall'asilo – spiegano gli autori del libro –. Il loro definitivo distacco ha segnato la perdita di un ingente patrimonio morale ed educativo che, per decenni, ha accompagnato intere generazioni prima da bambini, poi da adolescenti e infine da genitori e da nonni. Il libro vuole lasciare una memoria più incisiva della presenza e dell'opera di una sessantina di religiose che, alternandosi in questi decenni, hanno dedicato amorevolmente, pazientemente e proficuamente parte della loro vita». La storia dell'asilo parte dalle sua fondamenta. Erano gli Anni Venti quando si iniziò la sua costruzione portata a termine solo nel 1932, per volere della parrocchia e dell'allora parroco don Giacomo , con l'aiuto delle famiglie sedrinesi. I più anziani ricordano i pesanti e faticosi «viaggi» dal fiume al cantiere da parte di ragazzi e giovani per trasportare sassi e ghiaia.

Tra i primi nomi che compaiono nel libro c'è quello di Margherita Rota, familiarmente chiamata Margheritì, che anticipando i tempi, aveva iniziato a ospitare nella sua casa alcuni bambini a cui insegnava i primi passi per leggere e scrivere. Il 5 dicembre del 1932 la festa per l'inaugurazione del nuovo asilo con un finale di fuochi d'artificio e la proiezione in cielo dell'immagine della Madonna, come ricordano alcuni anziani del paese. Il primo giorno di attività del nuovo asilo rappresentò anche l'arrivo di quattro suore della congregazione delle Sacramentine, il cui numero negli anni passò a tre e poi a due, fino all'estate scorsa quando hanno lasciato il paese. Dal 1932 a hanno operato una quarantina di suore: tra le più «ricordate» suor Romana Morosini, rimasta ben trent'anni, e suor Maristella con 28 anni di permanenza. Alla presentazione del volume, oltre agli autori, è prevista la presenza anche di alcune suore.

Gabriella Pellegrini – L'Eco di