San Pellegrino Terme – Se è vero che l'attuale crisi economica si fa sentire maggiormente nelle aree montane e se è vero che per affrontarla sono necessari dei cambiamenti, ecco che proprio dalle montagne arrivano i primi segnali di un mutamento. Ieri il casinò municipale di ha ospitato la nascita del Comitato di coordinamento dei sindaci della montagna lombarda. Più di quaranta i primi cittadini presenti, dalla Valtellina alla Valle Camonica, da Brescia a Sondrio, passando per Valle di Scalve, , Valle Seriana e Valle . Tutti uniti nel chiedere maggiore attenzione alle istituzioni e più poteri per i Comuni di montagna. Ma, soprattutto, uniti nel far sentire la propria voce.

«La montagna deve tornare protagonista del proprio destino – ha detto il sindaco di San Vittorio di fronte ai colleghi –. Vogliamo garantire dignità e sviluppo alle nostre comunità. Chi vive nelle realtà montane ha un carico di problemi e criticità maggiori, specialmente ora, in tempi di crisi economica. Ci saremmo aspettati una sensibilità diversa da parte delle istituzioni, ma è accaduto il contrario». Il riferimento è alla proposta di abolire le Comunità montane, dei piccoli Comuni e delle Province.

«I Comuni servono – ha continuato Milesi – anche quelli piccoli, in particolar modo in territori montani. Gli sprechi della politica vanno cercati altrove». Nonostante ciò l'assemblea dei sindaci si dichiara pronta al cambiamento. Come ha concluso il sindaco di San Pellegrino: «Siamo disposti a valutare i processi di gestione associata dei servizi e le possibilità di unione fra i Comuni. Il tutto, però, in un'ottica di condivisione e non di imposizione dall'alto».

Il concetto è stato ribadito anche da Enrico Dioli del consiglio direttivo di «Valtellina nel futuro»: «Non vogliamo subire il cambiamento e non vogliamo imposizioni dall'alto. Con il neonato Comitato dei sindaci, chiediamo due cose fondamentali: le titolarità del demanio idrico per la produzione di energia idroelettrica e la gestione del nostro ambiente, al fine di valorizzarlo».

«Più poteri e più attenzioni»
Ma quali saranno i prossimi passi? «Presenteremo tra circa una settimana – ha spiegato Dioli – un documento, che verrà redatto dal Comitato dei sindaci, alla Giunta regionale, al presidente del Consiglio, ai presidenti delle Province con Comuni di montagna e alle associazioni a livello nazionale “Amici della montagna”. In questo documento chiediamo più poteri e più attenzione da parte delle istituzioni alle nostre esigenze». Sono intervenuti, tra gli altri, l'assessore al Commercio di Sondrio Francesco Ferrara, i sindaci di Clusone Paolo Olini, di Edolo Vittorio Marniga, di San Giovanni Bianco Marco Milesi e di Valmalenco Miriam Longhini. Del Comitato di coordinamento dei sindaci della montagna lombarda fanno parte Antonio Carminati (Corna Imagna), Luca della Bitta (Verceia), Carmelo Goglio (vicesindaco di Olmo al Brembo), Guido Giudici (Vilminore), Giuseppe Grassi (Sondalo), Vittorio Marniga (Edolo), Vittorio Milesi (San Pellegrino), Graziano Murada (Albosaggia), Paolo Olini (Clusone), Corrado Tomasi ( Valle Camonica) ed Ezio Trabucchi (Valdidentro). Organizzeranno degli incontri con gli amministratori dei propri territori, per sensibilizzarli alle iniziative del comitato e per informare i cittadini.

Alberto Marzocchi – L'Eco di Bergamo