camoroneSette località critiche. Messi a punto gli scenari d'azione. Il sindaco: procedura codificata e comune a tutta la . BREMBILLA – Si torna a parlare di frane a Brembilla. Questa volta, fortunatamente, solo per questioni di prevenzione.

Nel corso 'ultimo Consiglio comunale si è parlato, infatti, del «Piano intercomunale di emergenza», uno dei risultati della convenzione in essere con la Valle e che coinvolge 34 dei Comuni che ne fanno parte. «È già stato redatto ed è operativo il piano di rischio antincendio boschivo – spiega Nunzio Capelli, referente operativo Comunale del nucleo di Protezione civile di Brembilla – sono già a buon punto anche il piano relativo al rischio esondazioni e quello per il rischio . L'ultimo del quale ci siamo occupati in ordine di tempo è quello relativo al rischio frane».

Individuate sette zone a rischio
«A Brembilla sono state individuate “sette schede di rischio”, ovvero le sette località che potrebbero essere più soggette a episodi di smottamento – spiega ancora Capelli – che sono, in linea di massima, Cà Noa, Cà Ramondi, Cà Bafeno, via Lera, via Croce Garateno, via Ravagna e via Grumello. Sulla base di queste indicazioni sono stati analizzati altrettanti tipi di scenari applicabili alle zone eventualmente colpite da un evento calamitoso. Nello specifico sono state studiate e delineate le fasi di preallarme, allarme, emergenza e post-emergenza.

Per ogni scheda, a sua volta, sono state individuate zone di attesa (cioè strutture che possono ospitare temporaneamente gli sfollati, come fu la sede Acli nel caso di Camorone, sette anni fa), zone di ammassamento (dove cioè la gente fuori di casa potrà sostare per periodi più o meno lunghi, come palestre, scuole o altre abitazioni), criteri che valgono il doppio, ossia valgono sia per la gente che abita le zone interessate, sia per i soccorritori che arrivano in loro aiuto) e infine zone di deposito materiali per il soccorso (per la raccolta di viveri, attrezzature, strumentazioni)».

Dati in continuo aggiornamento
Il piano è redatto dalla con il supporto dell'ufficio tecnico e, oltre a materializzarsi su documentazione cartacea, ogni dato, cartina, numero di telefono, sarà trasferito anche su un software, già in dotazione ai vari comuni: a loro sarà infatti data la possibilità di apportare modifiche in caso di necessità di aggiornamento di quanto constatato ora, per la preparazione di questo piano, e che magari in un futuro dovrà essere ampliato o ristretto: vecchie aree da togliere o nuovi scenari da aggiungere.

Un portale di pronta consultazione
«Tutto questo – spiega ancora Capelli – ci consentirà di avere un'informazione continua, che non subisce rallentamenti o arresti, ad esempio, ogni qualvolta cambia l'amministrazione. Un altro aspetto importante è che tutti potranno verificare online i dettagli dei singoli paesi, perché verrà attivato un portale che potrà essere consultato».

«In pratica – precisa il sindaco – si stanno formalizzando “modus operandi” che sono già messi in pratica perché normale prassi operativa, soprattutto a livello vallare. L'aspetto importante è che si tratta di una procedura codificata e comune a tutti che semplifica e velocizza le relazioni intercomunali e migliorare dunque la collaborazione in caso di calamità».

L'Eco di