Il ministro Martina fa tappa in valle Brembana
San Giovanni Bianco Articolo letto da 183 utenti - Pubblicato il 1 Gennaio 2015San Giovanni Bianco – La burocrazia che grava più del lavoro nella gestione delle aziende. Il costo del lavoro che rende insopportabili eventuali assunzioni di personale. Le quote latte. L'Imu sui terreni agricoli. Sono le quattro tematiche sulle quali è intervenuto ieri il ministro delle Politiche agricoleMaurizio Martina a conclusione dell'incontro con i rappresentanti dei consigli di zona della Valle brembana e della Valle Imagna della Coldirettiprovinciale. Il confronto si è tenuto presso l'agriturismo casa Eden di San Giovanni Bianco, presente anche il presidente provinciale della Coldiretti Alberto Brivio, la vicepresidente Lucia Morali e il segretario Demetrio Cerea.
E ancora i sindaci Marco Milesi di San Giovanni Bianco, Fabio bonzi di dossena e piero busi di valtorta, oltre a Silvano Busi, presidente della Cooperativa agricola di Valtorta, e Francesca Monaci, presidente del Consorzio dei produttori per la tutela del Formai de Mut dell'Alta Valle Brembana. «Ho accolto l'invito a un confronto con voi e sono grato alla Coldiretti che l'ha propiziato – ha esordito il ministro – in quanto mi dà la possibilità di sentire direttamente da voi i problemi dell'agricoltura dimontagna, che sta attraversando un momento ancor più difficile del mondo agricolo di pianura, per raccogliere dati per un lavoro futuro che dovremo costruire insieme». Sono quindi intervenuti in prima battuta i sindaci circa il governo del territorio e la questione dell'Imu «che non dovrebbe essere corrisposta per i terreni montani in produzione – ha osservato Milesi – per consentire la continuazione dell'attività agricola, che è fattore di tutela del territorio oltre che di economia». «Questi confronti sono utilissimi – ha osservato Piero Busi –in quanto consentono di raccogliere dati indispensabili per la programmazione futura e per il Gal».
Timori per le Comunità montane Oltre ai temi già accennati, sono stati affrontati anche altri problemi del settore: la realizzazione di strutture e infrastrutture per le quali ci si deve confrontare, non sempre in modo positivo è stato rilevato, con Sic (Siti d'interesse comunitario), Zps (Zone di protezione speciale) e Parchi; smaltimento dei rifiuti organici; formazione professionale dei giovani in agricoltura; i contratti di affitto dei terreni; il supporto per la contrazione di mutui per l'acquisto di macchine agricole adeguate al territorio montano; i costi per la gestione delle aziende e la trasformazione del latte. I coltivatori e il presidente Brivio hanno poi sollevato il forte timore che dopo la riforma delle Province tocchi alle Comunità montane e hanno chiesto di avere anche per il futuro referenti sul territorio in tema di agricoltura. «Ho raccolto indicazioni preziose per il lavoro che il mio ministero sta affrontando a tutti i livelli, fino a quello europeo, per il miglioramento del settore », ha detto il ministro Martina. «Il momento è difficile – ha proseguito – ma qualche iniziativa a favore del settore primario è già in atto e altre sono allo studio». La burocrazia può essere superata o almeno alleggerita con l'informatizzazione.
Come avviene nella fiscalità statale, anche per il settore agricolo sarà disponibile un modello preconfezionato per domande di accesso a possibili provvidenze. Per il costo del lavoro a tempo determinato è disponibile una forma di sostegno per i contributi previdenziali. È stato istituito il Fondo latte di qualità con una dotazione di 110 milioni per sostenere il passaggio dal regime delle quote a quello libero. Per accedere è necessaria l'adesione formale al progetto. È prevista anche la possibilità di una ristrutturazione dei mutui sottoscritti per l'acquisto di quote, e si prevede una possibile etichettatura del latte. Il ministro ha informato che si sta trattando per una revisione dei parametri territoriali per l'Imu sui terreni agricoli di montagna. «Sono più che convinto che la zootecnia di montagna, che esprime altissime eccellenze, vada sostenuta concretamente », ha concluso, auspicando che il confronto prosegua anche in futuro.
Sergio Tiraboschi – L'Eco di Bergamo
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