Un cane scambiato per orso? Orme attribuite a un plantigrado che ha snobbato la Imagna per starsene al fresco in Trentino? Pietro Macconi , ex consigliere regionale, non ci sta: le foto che ha fatto avere al nostro giornale a suo avviso sono la prova provata del passaggio dell'orso nella Bergamasca e in particolare i sul monte Linzone, tra Costa Imagna e Palazzago. «Le cose che mi colpirono il mattino del 1 luglio furono tre: le dimensioni delle orme e la loro nitidezza, mai viste cosi grandi e distinte nel fango di alcune pozzanghere appena asciugate. Poi la quantità: almeno una decina. E infine i lunghi e sottili segni degli unghioni che si evidenziavano nel fango.

Pur non essendo Davy Crockett ( ed avventuriero del Far West statunitense, ndr), le ho identificate per quelle di un orso, avendole più volte osservate su riviste naturalistiche e poi per deduzione logica, non essendoci la possibilità di tracce di altri di simili dimensioni sul nostro territorio».

La «lettura» delle orme
Detto questo Macconi non condivide la «lettura» delle orme fatta dalla dottoressa Chiara Crotti, zoologa e ricercatrice che per il Parco delle si occupa di monitorare la presenza degli orsi: «La prima ragione è che le orme di cane ipotizzate coprono appena la parte superiore della traccia che ho inviato. La seconda ragione è che non è possibile che un cane saltelli a piè pari per una decina di volte, ripetendo sempre la stessa impronta con precisione millimetrica, né che saltellando scivoli per dieci volte allungando la traccia in modo da farla apparire più grande, come quella di un orso». Ma se la qualità dell'orma non bastasse ci sono gli avvistamenti di «persone affidabili e serie, che testimoniano di aver visto l'orso concretamente: la prima volta verso la metà di maggio, la seconda intorno al 10 di luglio». Eloquente anche l'aggressione ad un gruppo di oche a fine aprile e a due pecore tra il 16 ed il 18 luglio.

Dal Trentino facile percorso
Non convincono Macconi quindi le affermazioni dei funzionari regionali che, interpellati sugli episodi: «Non si sono accorti che le valli, minuziosamente elencate nell'articolo, sono facilissimamente collegabili alla da comodi passi e inoltre che il “nostro” manca dal “monitor” giusto, giusto in cui è segnalato in valle? Alla luce della cronologia dei fatti non sarebbe più semplice immaginare che la “povera bestia” abbia staccato il “cellulare”, fosse in vacanza in Valle Imagna invece che in Trentino?». «Dispiace questa sfiducia nei confronti di chi abita la montagna – conclude Macconi – è implicitamente ritenuto incapace di distinguere un orso da un cane o un merlo da una poiana e il fatto che si accolli il danno della predazione lo rende un personaggio poco credibile. Mi è invece simpatico questo orso che è venuto a farci visita senza il permesso della Provincia, del , e della Regione. È un orso intelligente, forte, bello, coraggioso e libero. E mi scuso con lui per averlo disturbato, ma sicuramente non se ne è accorto. Mi piace immaginarlo dalla cima di queste montagne che guarda incuriosito la pianura che brilla di milioni di luci. Assolutamente invisibile a chi non lo vuol vedere».

L'Eco di

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