L’ultimo custode di Cantiglio

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CantiglioPomeriggio di fine estate di pò di anni fa. Sono appena tornato da scuola, la giornata è bella e non ho alcuna intenzione di studiare, ma è anche tardi per chiamare gli amici.

In questi casi c’è solo una cosa da fare: compiere un giro esplorativo per la Valle Brembana. Prendo il mio cinquantino e da Brembilla attraverso la Forcella di Bura, scendo a Sottochiesa e da qui al Ponte della Lavina; mi sono messo in testa di raggiungere il borgo di Cantiglio, tanto decantato dal mio professore di storia per la sua bellezza e per il tragico martirio di tre partigiani alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

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Val Brembana-Milano, un’Odissea moderna

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trenino alla stazione Brembilla-PontiQuesta è la storia incredibile ma vera di decine di pendolari brembani, che si recano su mezzi pubblici per lavoro e studio a Milano. E’ il viaggio inverso rispetto a quello di tanti turisti, ma i problemi sono gli stessi. Protagonista è un moderno Ulisse brembano alla volta di Milano, per andare all’università.

Viaggio di Andata: il paese è Brembilla, la sveglia è alle 5.55, il pullman parte alle 6.30, l’obiettivo è arrivare a Bergamo per prendere il treno delle 7.25. Immancabilmente a Villa d’Almé c’è traffico e così anche a Ponteranica, Ulisse arriva comunque in stazione a Bergamo in anticipo e si siede sul treno, aspettando un amico proveniente da San Pellegrino, che, pur partendo più o meno alla stessa ora, si deve sorbire anche i rallentamenti in quel di Zogno e arriva a Bergamo in extremis, sale sul treno ma essendo come al solito strapieno si sorbisce un viaggio di 50 minuti in piedi.

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Ciclismo in Val Brembana: ascesa al Monte Avaro

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monte avaro cusio di Carlo Turchetto – La Bicicletta, settembre 2002

Una salita abbastanza lunga e con un dislivello considerevole, che può concludersi però con un finale epico. L’asfaltatura della strada, infatti, termina in mezzo al bosco, a 750 metri dalla vetta, e in quel punto il ciclista può decidere di porre termine alle sue fatiche e rientrare. Chi però volesse dare un senso veramente compiuto all’ascesa, può continuare su sterrato, all’inizio un po’ malmesso, ma poi perfettamente liscio, e concludere sul colle nei pressi dell’ex rifugio Monte Avaro, dove il paesaggio si apre su praterie da pascolo, punteggiate di baite e sovrastate da una corona di monti tra cui spicca la mole del Picco dei Tre Signori. Lungo tutta la salita il traffico è davvero modesto e può aumentare, anche se non di molto, solo nei fine settimana estivi.

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Il Pizzo del Diavolo e la Vedretta Podavit

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grotta ghiacciaio fossile PodavitUn utente del Forum di Valbrembanaweb (AlbyBRANZI) ha recentemente “riscoperto” il Ghiacciaio di Podavit.

scendendo dal pizzo del diavolo ho notato un nevaio nelle vicinanze della partenza della Baroni… avvicinandomi ho notato con mio enorme stupore che si tratta di un ghiacciaio semi sepolto dalle pietraie – racconta AlbyBranziMolto interessante tra l’altro all’interno della grotta la possibilità di vedere nitidamente i vari strati di accumulo separati da un paio di centimetri di sfasciume. Comunque confermo in pieno che si tratta di un ghiacciaio fossile.

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