Quarteroni: un caffè e di nuovo al lavoro con i suoi apprendisti

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SONY DSCOrnica – «Proseguiamo. Come se non fosse successo nulla: stasera ci troveremo come giunta, andremo a bere il caffè per festeggiare e poi la prossima settimana il Consiglio comunale». È soddisfatto Gino Quarteroni: ha appena guadagnato altri 5 anni alla guida di uno dei più piccoli comuni della Valle Brembana e si prepara a «formare» due nuove leve, molto giovani, due ventenni. «La composizione della nuova tipologia di Consiglio prevede solo 10 componenti, ne abbiamo lasciate due quindi e altre due sono state rimpiazzate da questi giovani che speriamo di far appassionare alla gestione della “cosa pubblica”. Le elezioni sono andate bene, sono stato contento della riconferma e della fiducia che gli abitanti di Ornica hanno accordato a chi da anni si impegna per il paese. Continueremo ad avere attenzione alla persona, ai servizi, avendo come priorità la collaborazione con la Comunità montana per l’unione dei servizi e delle funzioni. Gli obiettivi sono una riduzione delle spese e una maggior efficienza, e inoltre il mantenimento delle particolari economie create in questi anni e che permettono a Ornica di sopravvivere».

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Ornica troppo mini, candidati divisi sull’accorpamento

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ornicaOrnica – Da una parte Ambrogio (Gino) Quarteroni, classe 1951, in amministrazione dal 1990, sindaco in carica, dall’altra Alessandro Seghezzi, classe 1946, anche lui già primo cittadino di Ornica dal 1978 al 1985. Il piccolo paese dell’alta Valle Brembana, con 170 abitanti, si prepara alle elezioni amministrative di domenica con due sfidanti che ben conoscono il funzionamento della macchina amministrativa, ma con una visione dello sviluppo futuro del paese differente. Seghezzi parla in primis di politiche e programmazione più vasta e non limitata al singolo comune, con la volontà di accorpare Ornica a un ente che raggruppi l’intera realtà territoriale dell’alta Valle Brembana (o comunque non limitata al singolo territorio comunale).

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Neve record, quasi 7 metri sul Rif.Benigni

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3e942b5e7ccaa9a4af37c49330f81eadOrnica – Sommerso da 7 metri di neve. Come, probabilmente, non succedeva da decenni. Ma questa è la prima volta che il «bagno» di neve viene eccezionalmente documentato grazie alla webcam installata nel 2009 dai volontari del portale Internet Valbrembanaweb. Il rifugio del Cai Alta Valle Brembana Cesare Benigni , a 2.222 metri di quota, in territorio di Ornica, sta ormai scomparendo: la neve caduta in questi mesi, soprattutto quella delle ultime settimane, ha quasi raggiunto il punto più alto, mancherà sì e o un metro al culmine. Il tetto sopra l’ingresso ha comunque scaricato bene la neve ai lati dell’edificio. E danni strutturali non dovrebbero essercene. Per diversi giorni la webcam è rimasta quasi oscurata da nebbie e nevicate e osservare il rifugio non sempre era possibile. Ieri mattina, invece, con l’apertura del cielo fino alle 11 è apparso il rifugio, o quanto ancora si riusciva a intravedere tra la neve e l’immagine è finita sul portale www.orobiemeteo.com.

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Un filo di rame e un piccolo sasso, così ascolto le radio di tutto il mondo

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Ornica – Un filo di rame come bobina, un pezzo di galena (minerale di piombo) e una cuffia. Basta questo, e bastava già questo a inizio Novecento, per riuscire a captare le onde radio provenienti da tutto il mondo. Niente energia elettrica, niente batterie. È la radio galena – dal nome appunto del minerale che ne costituisce parte fondamentale – utilizzata soprattutto nelle guerre, nelle trincee o nei campi di concentramento, dove l’energia elettrica non arrivava o non era comunque facile accedervi. Da circa cinque anni, a Ornica, in un locale che apre sulla via pedonale del centro, si trova il primo e unico laboratorio-museo pubblico dedicato proprio alla costruzione e alla sperimentazione della radio galena.

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