Qui Val Brembilla, scelta azzeccata e più fondi statali

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Val Brembilla – È vero, in tempi di crisi, con le casse comunali che piangono miseria, un assegno statale da 250mila euro (all’anno per dieci anni) è più di una boccata d’ossigeno. È una vera ancora di salvezza. Eppure «non c’è solo l’aspetto economico a rendere le fusioni tra comuni vantaggiose. C’è anche una componente educativa: abbiamo imparato a conoscerci meglio e ad affrontare i problemi insieme». A dirlo è Damiano Zambelli, sindaco di Val Brembilla, comune nato un anno fa (il 4 febbraio 2014) dalla fusione tra Brembilla e Gerosa. «Personalmente, in nove mesi di amministrazione ho imparato ad apprezzare di più i miei cittadini e il territorio, specialmente quello di Gerosa. Ora siamo un paese solo ed è vero, come si dice, che l’unione fa la forza». Le preoccupazioni della gente Fin dall’inizio del processo di fusione le preoccupazioni – e, perché no, i timori – di cittadini e amministratori sono rivolte al problema della rappresentanza politica dei comuni. Da una parte la riflessione fatta dai due più piccoli (oltre a Gerosa, poco meno di 400 abitanti, c’era anche Blello, coi suoi 80 residenti) suona così: «Verremo schiacciati dalla centralità di Brembilla, non riusciremo a eleggere nessuno in municipio e finiremo per ricoprire un ruolo marginale».

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San Pellegrino usa la testa e mette sotto il Baradello

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San-PellegrinoSan Pellegrino Terme – Sfida d’alta classifica equilibrata e avara di emozioni, pesantemente condizionata da un terreno in pessimo stato. Sul neutro di Villa d’Ogna, il San Pellegrino conquista una vittoria di estrema importanza, mostrando solidità e cinismo, e in attesa dei risultati di Pradalunghese e San Paolo, in campo lunedì, si porta a -2 dalla vetta. Il Baradello, invece, pur lottando per 90’, perde e si complica la corsa playoff. Nella prima mezz’ora, le due squadre si affrontano con intensità e agonismo, e la partita si gioca soprattutto a centrocampo. Tuttavia, a causa dei continui rimbalzi irregolari che impediscono di giocare palla a terra, il match stenta a decollare e i portieri non vengono mai impegnati seriamente.

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Il libro dedicato alla Valle Brembana nella Grande Guerra

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La-fine-del-sognoValle Brembana – Il libro “LA FINE DEL SOGNO. LA VALLE BREMBANA NELLA GRANDE GUERRA”, realizzato dal Centro Storico Culturale Valle Brembana nel Centenario della prima guerra mondiale, verrà presentato sabato 23 maggio nel Teatro dell’Oratorio di San Giovanni Bianco. La scelta di intitolarlo “LA FINE DEL SOGNO” e di mantenere l’impostazione grafica e lo stile de “IL SOGNO BREMBANO” ha inteso sottolineare la continuità con questa fortunata opera edita dal Centro Storico nel 2006, che aveva scandagliato la Valle Brembana negli anni felici della belle époque. Si tratta di continuità temporale, non certo situazionale, dal momento che a partire dal 1914 anche la Valle fu avvolta dalla spirale oscura da cui saprà liberarsi solo alcuni decenni più tardi. Realizzato grazie alla collaborazione di una quarantina di soci del Centro e sostenuto da buona parte dei Comuni brembani, oltre che dalla Comunità Montana, dal Consorzio BIM e da alcuni Gruppi Alpini, il libro raccoglie in quasi 700 pagine una serie di saggi sui vari aspetti della partecipazione della Valle alla guerra e un cospicuo numero di documenti, lettere e immagini in buona parte inedite.

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Val Brembilla e Sant’Omobono, lo Stato premia le fusioni: 250 mila euro per 10 anni

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cartina_brembillaVal Brembilla – Un contributo straordinario per 10 anni, niente Patto di stabilità fino al 2019, minor riduzione del fondo di solidarietà comunale, deroga sulle restrizioni imposte agli enti locali riguardanti personale e assunzioni. Sono le agevolazioni previste dallo Stato per i Comuni che hanno portato a termine il percorso della fusione. In provincia di Bergamo nel 2014 sono nati Val Brembilla (da Brembilla e Gerosa) e Sant’Omobono Terme (unito con Valsecca). Rispetto alle altre 240 amministrazioni bergamasche, alle prese con difficoltà economiche e tagli, le due realtà orobiche possono tirare una boccata d’ossigeno. Val Brembilla riceverà 252 mila euro, come l’anno scorso, e Sant’Omobono 200 mila euro.

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