Capra orobica, re e regina di San Giovanni e Valgoglio

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fiera-capre-branzi13Branzi – Il re troneggia a San Giovanni Bianco, la regina a Valgoglio. Tutt’e due sono stati insigniti del titolo all’ultradecennale mostra interprovinciale delle capre di razza Orobica o di Valgerola, l’ultima della stagione, svoltasi ieri a Branzi. A organizzare l’evento è l’Associazione caprai della Valfondra, di cui è presidente Vilma Midali, allevatrice in località Cornel di Feles a Branzi, che due anni fa ha lasciato la guida dell’azienda al figlio Stefano Tomaselli, venticinquenne. Uno dei giovani che in tempi recenti hanno deciso di farsi imprenditori nel settore caprino e ora è titolare del più folto allevamento, con oltre 250 capi stallati, in prevalenza delle razze orobica e saanen. E l’occasione è utile per chiedergli se un giovane può vivere dignitosamente con questo mestiere. «Sì, ci può vivere – dice -, ma si sappia in partenza che c’è da lavorare sodo sette giorni su sette, che ci si deve aggiornare professionalmente con continuità e ci si deve saper muovere sul mercato per la vendita della produzione casearia e del capretto.

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A Branzi l’ultima fiera con le capre orobiche

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Branzi – Erano state le capre lo scorso agosto con la mostra provinciale di Roncola San Bernardo, sono ancora le capre oggi a Branzi a chiudere la stagione autunnale delle rassegne zootecniche brembane. È infatti in programma la mostra concorso dei capi di razza Orobica o di valgerola, allevati prevalentemente sulle montagne che stanno tra la Valle Brembana, la Valsassina e la Valtellina oltre che nel Comasco e da qualche tempo presenti con qualche nucleo pure in Val Seriana. Il ritorno di molti giovani in montagna, il binomio sempre più accentuato con l’attività agrituristica ha favorito la crescita dell’allevamento caprino, a maggioranza di manodopera femminile. Zootecnia minore ma significativa, e con buone prospettive per il futuro, essendo sempre più richiesta la produzione casearia del settore.

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A scuola di Stracchino da Francesca Monaci domenica sul Sentierone

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francesca-monaciBranzi – Tra i protagonisti della XI edizione di BergamoScienza c’è anche il Parco delle Orobie Bergamasche, che domenica 20 ottobre, in occasione della giornata speciale “Nutriamoci di Scienza”, organizza sul Sentierone, un laboratorio di caseificazione. Grazie alla collaborazione con Coldiretti Bergamo e l’azienda agricola Monaci Sebastiano e fratelli di Branzi , saranno tenute delle dimostrazioni su come si producono gli stracchini tipici delle orobie. Il laboratorio verrà ripetuto per quattro volte, partendo con il primo appuntamento alle 10 del mattino. Occasioni uniche per conoscere le varie fasi di realizzazione e le antiche tradizioni che ancora regolano il processo di produzione e le tante curiosità legate ai formaggi bergamaschi, espressione dell’immenso patrimonio di biodiversità del Parco delle Orobie.

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Alpini, nuovi gruppi a Fuipiano e Laxolo, Cortei e paesi tricolori

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alpini3bisBrembilla – Il 276° gruppo alpini della Bergamasca è quello di Laxolo di Brembilla, il 277° quello di Fuipiano Imagna. Sono gli ultimi due nati nella grande famiglia delle penne nere orobiche. Fuipiano Imagna ha celebrato la fondazione domenica scorsa mentre la più popolosa frazione brembillese si appresta oggi a suggellare l’evento. Laxolo da alcuni giorni è infatti addobbata di Tricolori per ilbattesimo del neonato gruppo degli alpini, che si staccano ufficialmente da quelli di Brembilla. E la frazione ha accolto con entusiasmo l’annuncio dei giorni scorsi, quando la fondazione del gruppo è diventata ufficiale. «Abbiamo deciso questa primavera – racconta il capogruppo di Laxolo Giacomo Vanotti – visto che nella nostra comunità sono tanti i giovani alpini e che la proposta di fondare un gruppo a parte ha cominciato a girare e a piacere a molti. Ci siamo organizzati, abbiamo raccolto consensi e adesioni, così abbiamo presentato richiesta a Bergamo. Al momento gli alpini che hanno aderito e che quindi compongono il gruppo sono 35.

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