Con l’albergo diffuso alla scoperta dei formaggi

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OrnicaLa Cooperativa Donne di Montagna, albergo diffuso di Ornica organizza per sabato 6 agosto alle 19 “Musica & Formaggi”. Una serata alla scoperta dei formaggi presentati dai produttori mentre ascolterete le canzoni del nuovo cd di Alice Quarteroni “ L’infinoti è semplice”. I piatti saranno preparati dallo chef Renato Imberti. Per il menù della cena a base di formaggi è d’obbligo un cenno alla loro qualità e relativa provenienza. Aperitivo con Bitto e frutta. Il Bitto storico è il formaggio prodotto in Valgerola, zona Valtellinese dove scorre il torrente Bitto da cui prende il nome. È un prodotto di qualità, realizzato in grandi forme, secondo pratiche tradizionali e tutelato dal Presidio Slow Food che ne garantisce il metodo storico di produzione.

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Code? Se vuoi la Valle Brembana devi pagare pegno

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C’è chi la strada principale della Valle Brembana la conosce assai bene. È quella folta schiera di persone che, fra le storie della sua vita, include anche quella delle code in Valle Brembana. Chi per lavoro ogni giorno, chi come turista della domenica, chi come villeggiante doc con casa in affitto o seconda casa. «Se vuoi la valle, paghi pegno». Lo slogan è di Giorgio Santangelo, da poco residente a Lenna, per molti anni turista pendolare da Milano. «Ricordo code epiche la domenica sera, da San Giovanni Bianco al casello di Dalmine. Io son sempre salito in valle alla casa dei nonni, poi sono nate le amicizie e l’incontro con Stefania. Ci siamo sposati e ora vivo qui. La coda del rientro a Milano negli anni passati era una costante, non mi arrabbiavo nemmeno più. Approfittavo per ascoltare musica e mi procuravo acqua e snack per il viaggio. A volte preferivo il pullman, almeno si poteva dormire ». Anche Stefano Leidi, di Grumello, vanta un pendolarismo turistico più che quarantennale verso Foppolo. «La strada della valle è sempre stata un problema – dice –. Le gallerie di San Pellegrino ne hanno risolto una parte, ma resta Zogno.

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Motociclisti sui sentieri, così tuteliamo la montagna

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Il presidente della Federazione: la salvaguardia dell’ambiente è la nostra priorità. «Dal Cai una visione incompleta. Valorizziamo tracciati altrimenti dimenticati». Moto e montagna non sono incompatibili, anzi i motociclisti sono una risorsa per le Orobie. È questa la posizione espressa da Paolo Sesti, presidente della Federazione motociclistica italiana, riguardo al recente intervento critico del Club alpino italiano sugli escursionisti motorizzati, rei di danneggiare alcuni tracciati. «Salvaguardare il patrimonio della montagna e la sua rete sentieristica – replica Sesti – è uno degli obiettivi prioritari per i Motoclub, affiliati alla Federazione motociclistica italiana, allo scopo di promuovere il turismo naturalistico, storico culturale, rurale e agroalimentare in piena sinergia con l’ambiente così come viene promosso dal Cai».

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Un anno nero per le Orobie, sono 23 i morti in quota

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La capillare opera di prevenzione e i molti corsi promossi per consentire agli appassionati di vivere la montagna in tutta sicurezza non sono bastati a ridurre gli incidenti in montagna. I numeri, al contrario, parlano di un aumento degli interventi di soccorso in quota, più che raddoppiati negli ultimi quattro anni, passando dagli 80 del 2007 ai 185 dello scorso anno, per un totale di 201 persone soccorse.

Ventitré di loro non ce l’hanno fatta, rendendo pesantissimo il saldo rispetto al 2009, quando i morti sulle montagne bergamasche furono dieci.

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