Valli Bergamasche: boom di centrali sull’acqua

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Soprattutto in tempi di vacche magre come questi, per i piccoli comuni montani sono una vera e propria manna. Parliamo delle centraline idroelettriche, negli ultimi anni spuntate come funghi su torrenti e fiumi della Bergamasca. Ne sa qualcosa la Valle Brembana il cui territorio è sicuramente uno dei più sfruttati. Buona parte dei Comuni dell’alto Brembo dispone ormai di un impianto, da Valtorta a Valleve, da Roncobello a Ornica. Ma anche le valli laterali sembrano non essere da meno. Un vero boom, favorito dagli incentivi degli anni scorsi, con richieste di nuove costruzioni che, nella nostra provincia superano il centinaio. «Le domande ci sono sempre state – spiegano dal settore Risorse idriche della Provincia di Bergamo – ma dal 2009 gli incentivi per le energie rinnovabili, quindi eolico, fotovoltaico e idroelettrico, hanno favorito un’impennata. Sull’idroelettrico abbiamo superato le centinaia e il trend è costante. La Valle Brembana è certamente una delle aree più interessate, grazie alla ramificazione dei corsi d’acqua».

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Per villeggianti e turisti i funghi sono più salati

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Alta Val Brembana – Dal primo di giugno fino al 30 novembre, in alta Valle Brembana si potranno raccogliere funghi solo con il permesso di raccolta. Con qualche novità per villeggianti e cercatori esterni. Infatti sia il Consorzio forestale della Valle dell’Olmo (che comprende i comuni di Averara, Cassiglio, Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Ornica, Piazzatorre, Piazzolo, Santa Brigida e Valtorta più Piazza Brembana e Lenna) sia quello della Val Fondra (Branzi, Carona, Foppolo, Isola di Fondra, Moio, Roncobello, Valleve, Valnegra) stanno approvando il nuovo regolamento che disciplina la raccolta funghi. Cosa cambia? Per la Valle dell’Olmo cinque euro in più per i villeggianti (35 totali) e dieci in più per gli esterni (cento euro) rispetto alle tariffe dello scorso anno sui tesserini stagionali e due euro in più sul tesserino giornaliero (dieci euro). Per i residenti sempre dieci euro per il permesso stagionale. Per la Val Fondra, invece, i costi dei permessi rimangono invariati. Inalterata, per entrambi i rami dell’alta Valle Brembana, la quantità giornaliera consentita di raccolta dei funghi: tre chilogrammi.

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Vita da guardiano d’alta quota tra dighe e silenzio

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La cosa che più lo indispettisce è quando chi passa chiede se lì dentro hanno anche l’acqua calda. «Rispondiamo di sì e c’è qualcuno che ancora si stupisce. Ma per chi ci hanno preso?». La montagna, vista da sotto, pare sempre un nido d’aquila per misantropi solitari, tipi a proprio agio tra privazioni ascetiche, penitenziali. E pure noi, inerpicandoci da Carona, c’eravamo immaginati un posto da romanticismi claustrali, un eremo abitato da serenità e gente un po’ selvatica, insomma, un rifugio al riparo da ansie moderne, da invidiare in tempi di Pil, spread e Borse che crollano. «Ma mi tengo informato anch’io. Ho moglie e due figli, io e i miei colleghi qui restiamo al massimo 4 notti la settimana.

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Boom di funghi, ma esplodono anche le multe

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«Tonnellate di funghi». Non usa mezzi termini il direttore del Consorzio forestale dell’alta Valle Brembana, Stefano Enfissi, nel descrivere una stagione da record per gli appassionati di porcini, russule e mazze di tamburo. Il picco si è avuto dalla fine di luglio all’inizio di questa settimana: le mete classiche dei fungaioli sono state letteralmente prese d’assalto, a Cusio, Valtorta, Ornica, in alta Valle Brembana, ma anche gli Spiazzi di Gromo, la Val Sedornia o San Lucio a Clusone, in Val Seriana. Sui sentieri era facile incontrare cestini stracolmi, ben oltre i tre chili giornalieri previsti per legge: e così, oltre ai funghi, sono spuntate alla grande anche le sanzioni, per raccolte oltre i limiti ma anche per contenitori (sacchetti di plastica o altro) non a norma.

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