In cinquemila per gustare le mele orobiche

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Piazza Brembana – Dapprima sono state contingentate (non più di quattro chili a testa), poi sono inevitabilmente andate esaurite. Clamoroso sold out a Piazza Brembana per la terza edizione della Sagra della mela organizzata dall’Afavb (Associazione frutticoltori e agricoltori della Valle Brembana) di concerto con la Pro loco. Se qualcuno cercava conferme alla bontà del lavoro intrapreso dal gruppo guidato da Davide Calvi, che è anche sindaco di Moio, non può non averle trovate nei due giorni di festa proposti nel fine settimana, complice un meteo di rara suggestione, che hanno visto almeno cinquemila presenze.

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Mele, produzione brembana in crescita: 3.000 quintali

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Moio dè Calvi – Una produzione «decollata» quella delle mele in Valle Brembana e che in meno di vent’anni è arrivata a produrne oltre 3.000 quintali. Sabato l’Associazione frutticoltori, agricoltori della Valle Brembana ha presentato il «campo scuola» realizzato a Moio de’ Calvi: qui nel 1993 nacque il sodalizio che nel 2007 assunse veste giuridica con l’approvazione dello statuto. Un’attività intensa quella dell’associazione, che ebbe inizialmente la finalità di condividere la comune passione per la frutticoltura, sfruttando terreni incolti. Con il trascorrere degli anni però la «famiglia» è cresciuta ed allargata sul territorio, raggiungendo la ragguardevole soglia di 180 soci produttori di frutta e 130 sostenitori (comunque conduttori di piccoli frutteti), assumendo un ruolo economico significativo, specie in tempi di crisi come questa.

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Comunità Montana Valle Brembana, Calvi presidente dell’assemblea

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Davide Calvi è il nuovo presidente dell’assemblea alla Comunità montana di Valle Brembana, causa le dimissioni per passaggio ad altro incarico di Antonio Gervasoni. Il nuovo presidente dell’assemblea – da non confondere con il presidente della Comunità montana che resta Alberto Mazzoleni – è sindaco di Moio de’ Calvi ed è l’unico componente rimasto ancora dal momento della costituzione dell’ente comunitario avvenuta nel 1973.

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Bim, l’attacco di Moio dè Calvi: Via i Comuni di pianura

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Moio de’ Calvi – «Fuori dal Bim i Comuni non montani». La battaglia di Moio de’ Calvi contro il Consorzio nato nel 1956 va avanti ormai da nove anni. E, grazie al suo vulcanico sindaco Davide Calvi, non conosce tregua. Visto che, a ogni assemblea dei soci, il primo cittadino brembano torna a ribadire le sue convinzioni. Un passo indietro: il Consorzio del Bacino imbrifero montano del lago di Como e dei fiumi Brembo e Serio (128 comuni) è nato per la riscossione dei sovraccanoni dovuti dai proprietari di centrali idroelettriche al di sopra dei 500 metri e con produzione oltre i 220 kw/h. Soldi che poi il Consorzio ridistribuisce ai Comuni. Prima e fondamentale obiezione di Moio: «Dei 128 Comuni – dice il sindaco Calvi – ben 78 sono sotto i 500 metri di altitudine o non hanno impianti idroelettrici come previsto per legge, quindi ne approfittano per ricevere finanziamenti che non gli spetterebbero». Seconda accusa di Calvi: «I soldi destinati alla montagna così vanno ad altri Comuni – dice –. L’energia prodotta dalla centrale di Moio garantisce annualmente al Bim fondi per oltre 424 mila euro, ovvero la prima entrata per il Consorzio.

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