San – Apriranno le terme. Fra sei mesi pronti teatro e restyling del Casinò. Per l'area benessere il cronoprogramma è nero su bianco. «Sparita» la facciata dell'antico albergo. Il sindaco Milesi: «Si rinnova la parte storica del paese. Per gli spettacoli struttura da 4,6 milioni». Il tanto atteso centro termale di San Pellegrino spalancherà le porte nel giugno del 2014. E alla vigilia dell'Expo del 2015 la Val Brembana scoprirà se la promessa di un rilancio turistico ed economico potrà effettivamente trasformarsi in concreta realtà. Il cronoprogramma è stato appena confermato. Intanto anche il lavoro su altri interventi avviati dal Comune per ridare nuova linfa alle bellezze del paese si fa serrato: a maggio di quest'anno sarà riaperto il Casinò, oggi oggetto di manutenzioni, ed entro luglio sarà inaugurato il nuovo teatro che lo affianca.

 «Per giugno 2014 il rinnovo della parte alta del paese, con Casinò, teatro e terme, sarà completato – garantisce il sindaco di San Pellegrino, Vittorio Milesi -, la speranza è che a quel punto soggetti privati e operatori della zona contribuiscano a dare nuovo slancio alla , dove il lavoro manca da anni». Nei prossimi giorni si terrà una riunione del collegio di vigilanza per firmare l'aggiornamento dell'accordo di programma dedicato al progetto delle terme, con la cronologia degli interventi aggiornata e il recepimento dello spostamento del centro benessere. La struttura, infatti, rispetto al progetto iniziale è stata più volte spostata e ora la scelta è definitiva: vasche, piscine e spazi relax non saranno costruiti in un'unica struttura completamente nuova, ma sorgeranno tra il vecchio albergo Terme-Milano e il porticato che lo affianca. I lavori sono stati avviati, una struttura in metallo ora occupa l'intera facciata dell'ex , che è stata «decostruita». Una demolizione tradizionale avrebbe infatti messo a rischio – come evidenziato nei mesi scorsi – la fonte dell'acqua Sanpellegrino che si trova nelle immediate vicinanze. I lavori dovranno procedere a lungo.
Il Gruppo ha acquistato l'immobile dalla Sanpellegrino. «Tra acquisizione, progettazione e realizzazione di opere d'urbanizzazione abbiamo già speso oltre 30 milioni di euro – spiegano dalla società -, 18 milioni e 900 mila solo per le terme». Il contributo pubblico al piano complessivo è sostanzioso: 16 milioni arrivano da Comune e Regione. Ma la partecipazione di privati è sempre più importante. «Dobbiamo procedere per tappe – sottolinea il sindaco -, le cose da fare sono tante, serve una nuova struttura alberghiera per le terme e bisogna trovare una soluzione per il ». Negli ultimi anni sono stati spesi 10 milioni di euro per il restyling del Casinò, 3 milioni per la messa in sicurezza del Grand Hotel (ma ne servirebbero altri 43), 6,4 milioni euro in opere infrastrutturali e di risanamento ambientale, 1,5 per l'istituto . A complicare le cose potrebbe esserci il blocco delle attività edilizie scattato dopo la mancata adozione del Piano di governo del territorio da parte del Comune entro fine 2012. «Non c'è da temere, non ci saranno ripercussioni – rassicura Milesi -, tutti i progetti in questione erano già stati approvati».

Un sopralluogo sui tre cantieri in corso, intanto, fa sognare il volto che San Pellegrino potrà avere tra un anno e mezzo. Le terme vengono costruite su un'area di 4.500 metri quadrati, rialzata rispetto alla spianata sottostante sulla quale il Gruppo Percassi conta di riuscire a costruire, più avanti, un quartiere con case e negozi. Superato il vecchio porticato del parco termale si accede all'ala esterna del Casinò, dove gli operai sono al lavoro per la realizzazione del nuovo teatro comunale (a carico pubblico, per 4,6 milioni). All'interno le grandi vetrate dalle quali si ammira il Grand Hotel, la platea e lo spazio per il palco. Da qui si accede direttamente al Casinò, dove è in corso l'ultimo lotto di lavori: vanno messe a norma le cucine, sistemati mobili e impiantistica, adeguati i servizi igienici. Lo storico edificio, costruito nel 1905, potrà tornare ad ospitare eventi culturali e spettacoli.

Silvia Butera – Il Corriere della Sera – e Provincia