La 18ª edizione del «Carneval festival» di San Pellegrino Terme ha un podio tutto rosa. La kermesse musicale riservata agli aspiranti artisti in ha decretato, lunedì sera al teatro 'oratorio, Sara Spera vincitrice per la categoria «Giovanissimi», Aida Niang per la sezione «Big» e Sheila Avogadro e Simona Galizzi, vestite da rockstar, migliori .

Una classifica al femminile che ha raccolto i favori della giuria proveniente da Verdello e Osio Sopra e della platea, impegnata per tutta la serata ad applaudire i giovanissimi cantanti in gara e la comicità dei tre giovani presentatori, Gloria Angeloni, Nicola Rota e Alessandro Taiocchi: con le sue gag e imitazioni, il trio ha conquistato applausi e strappato risate agli spettatori intervenuti a centinaia al tradizionale appuntamento del sanpellegrinese.
L'evento, sulla falsariga del più famoso Festival di Sanremo, si svolge in più serate. Sono 24 i giovanissimi (tra i sei e gli 11 anni, quelli che frequentano le scuole elementari) e sette i big che si sono alternati sul palco dell'oratorio tra sabato e domenica, fino alla scelta degli sfidanti della fase finale: otto baby cantanti delle scuole elementari e quattro per i ragazzi delle medie.

Tra i giovanissimi si sono esibiti Gianni Oberti, Irene , Rachel Roul Raminez, Sabrina Capelli, la coppia Milena Bonzi e Katia Rovelli, Francesco , Sara Bonzi e Sara Spera. Quest'ultima, 12 anni, vestita da Heidi e cantando «Invece no» di Laura Pausini, ha conquistato l'alloro nella categoria «Giovanissimi».
Per i «Big» si sono esibiti Aida Niang, Sheila Avogadro e Simona Galizzi in coppia, Andrea Gervasoni e Sara Ghilardi. Al termine, la vittoria è andata a Aida Niang, 12 anni, che ha cantato «Per fare a meno di te» di Giorgia.

In conclusione i ringraziamenti degli animatori e del curato don Antonio Locatelli a quanti hanno reso possibile il successo della manifestazione canora. «Tutti i ragazzi sono stati bravissimi – ha detto don Antonio -: questa festa è stata resa ancora più bella dal loro impegno e da quello dei giovani animatori».

Silvia Salvi – L'Eco di Bergamo