Cusio – Potremmo chiamarla una passione e – per loro – i cani, un mestiere, senza crisi. Perché se il mondo degli è sempre più in ritirata, causa la scarsità di animali portati in montagna, quello dei cani da pastore guidati dai bergamini si allarga sempre più. Lo dimostra il campionato a loro dedicato, che da 11 anni si disputa ai Piani 'Avaro di Cusio. Partito magari in sordina, ora raccoglie a ogni edizione fino a cento concorrenti, provenienti da tutta la Lombardia, ma in particolare dalle terre d'alpeggio, quindi , Brescia, Sondrio, Lecco, Como e Varese. Con appassionati di ogni età, da chi ha dieci anni fino agli ottantenni, maschi e femmine. L'obiettivo dell'evento – organizzato dal Comune e anche quest'anno dedicato all'alpeggiatore Gianrenato Bianchi – è quello di avvicinare i più giovani a un patrimonio culturale millenario che non può andare perso, quello degli alpeggi e appunto dei cani da pastore. L'appuntamento è come sempre alle 12, per il pranzo alla baita degli , nell'ambito della Festa della montagna, quindi alle 13 le iscrizioni e alle 14 il via alla gara.

I cani, obbligatoriamente muniti di microchip, in poche decine di secondi dovranno radunare o spostare la mandria di vacche, eseguendo i comandi del proprio conduttore. A conclusione delle prove, verso le 17, le premiazioni con i tradizionali campanacci offerti da Comuni e imprese. E come sempre la battaglia sarà soprattutto tra bergamaschi e bresciani. Lo scorso anno la vittoria andò a Vittorio Torri, 53 anni, di Parre, con il suo Rapi (bissò il successo del 2009, il primo a riuscire nella doppietta in dieci anni di manifestazione). L'anno prima, a dimostrazione che l'abilità non fa distinzioni di sesso ed età, la più brava fu invece Silvia Paganessi, allora 24 anni. Anche se la più giovane di tutte fu, nel 2010, una giovanissima ragazza di , Gloria Gamba, solo dieci anni.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo

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