Amianto in cava danneggerà pure il turismo

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Zogno – C’è preoccupazione a Zogno per l’ipotesi di realizzazione di una vasta discarica di amianto a Sedrina. E l’amministrazione comunale è determinata a percorrere tutte le strade che le sono possibili per scongiurare tale prospettiva. È insomma un no irrevocabile a tale realizzazione, che verrà formalizzato nel corso della seduta consiliare di stasera con l’approvazione di una delibera di giunta che si esprime in tal senso. La questione è nota ed è stata dibattuta in una recente assemblea pubblica a Stabello: Unicalce ha richiesto l’apertura di una discarica di amianto trattato in una cava dismessa, poco distante dai Ponti di Sedrina. L’amministrazione comunale di Sedrina, già esprimendo una posizione negativa in tal senso, sta studiando il problema con un comitato popolare. Nessuna competenza per Zogno allora? Di tutt’altro avviso l’amministrazione comunale e la popolazione zognese. «Sta di fatto – osserva il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti – che gli effetti sicuramente nefasti dell’ipotizzata discarica si farebbero sentire più pesantemente per Zogno che per Sedrina capoluogo, che sarebbe riparata da un costone roccioso. Di Sedrina sarebbero interessate le frazioni a est, di Zogno tutti i quartieri di valle».

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Zogno riscopre l’arte delle sue 17 chiesette

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Nasce a Zogno un itinerario di architettura religiosa tra le chiese di San Bernardino, San Sebastiano, San Cipriano, e ancora della Natività di Maria Vergine, della Madonna di Lourdes e altre. Osserva Angelo Curnis, assessore alla Cultura del Comune di Zogno: «Sul nostro territorio sono presenti 17 chiesette collocate nelle frazioni del paese, ciascuna con una sua festa che viene ogni anno celebrata dai contradaioli. Parliamo di chiese che vengono regolarmente utilizzate e non soltanto in occasione delle feste dei patroni. Ben 17, di cui otto dedicate ai santi e nove alla Vergine. È un patrimonio di architettura religiosa di rilevante significato storico e culturale oltre che, ovviamente, artistico. Patrimonio che completa quello più vasto comprendendo le chiese parrocchiali e le santelle, anch’esse numerose. Ciascuna ha una propria storia devozionale custodendo alcune importanti opere d’arte pittorica, meritevoli di essere conosciute oltre che dalla comunità locale, dai turisti e dai cultori della storia della valle». La più antica di queste costruzioni è la chiesa di San Bernardino, risalente al 1400 e collocata nell’omonima frazione che sta a ridosso della strada provinciale, alla periferia di valle del paese. Le altre si collocano nei secoli seguenti, la più recente è quella del Derò, verso San Pellegrino, costruita in sostituzione di quella settecentesca distrutta dall’alluvione del 1987 e presso la quale sgorgava una fonte dall’acqua ritenuta miracolosa.

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Sedrina, giunti da sostituire e code in vista sul viadotto

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Sedrina – Prepariamoci a qualche incolonnamento e rallentamenti sulla strada in prossimità del viadotto di Sedrina. L’ufficio viabilità della Provincia ha ordinato la sostituzione urgente di numerosi giunti di dilatazione e di alcuni tombini per la raccolta delle acque piovane. Un lavoro non breve e di una certa importanza: i giunti di dilatazione permettono infatti alla struttura di assecondare le dilatazioni e contrazioni del viadotto in base al variare delle temperature da inverno a estate. Un lavoro di precisione che richiede la chiusura di una corsia di circolazione per entrambi i sensi di marcia mentre si eseguono le opere. I lavori saranno svolti su tutto il viadotto, in particolare dal chilometro 13,500 al 15,300, da martedì sino a giovedì 28 marzo.

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Addio Bottega e Stabello perde un po’ di storia

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A Stabello di Zogno  la saracinesca è abbassata, nel negozio sono rimaste poche cose: un frigorifero spento, qualche cassetta con gli ultimi prodotti e tanto spazio vuoto. L’unico nego- zio di alimentari a Stabello di Zogno, con il 2013, ha chiuso i battenti. Un negozio storico, aperto nel 1957 da Giovanna Ghisalberti per poi passare la gestione nel 1972 alla figlia Angela Rinaldi. Con l’anno nuovo la chiusura dell’unica attività commerciale della frazione di 500 residenti. Stabello perde un pezzo di storia, fatta di sacrifici e servizio alla comunità. Per quasi sessant’anni è stato punto di riferimento per casalinghe e famiglie, scrivendo la storia del piccolo paese. Si trattava di un negozio alla vecchia maniera, dove trovi di tutto, dai detersivi ai salumi, dalla pasta al filo per i rammendi, luogo di incontro e socia lizzazione.

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