San Giovanni Bianco – Sarà monsignor Bruno Foresti a presiedere, domenica, le solenni celebrazioni che ricorderanno il 518° anniversario della traslazione a San Giovanni Bianco della Sacra Spina, reliquia della Corona di Cristo. L’arcivescovo emerito di Brescia arriverà in sostituzione del cardinal Giovanni Battista Re, impegnato a Roma dopo l’elezione di Papa Francesco (il cardinale è stato invitato per il prossimo anno). Monsignor Foresti, già altre volte a San Giovanni Bianco per la ricorrenza della Sacra Spina, presiederà la Messa di domenica mattina e la processione delle 15. «Una festa sempre sentitissima in paese e in valle – dice il parroco don Luigi Manenti –, testimoniata già dalla partecipazione di questi giorni con le riflessioni sul tema della fede». Stasera, alle 20,30, a conclusione della settimana di preparazione e preghiera, si terrà la Via Crucis animata dai giovani della valle, partendo dalla chiesa di San Rocco verso il centro storico del paese. Domani la tradizionale festa di luce e botti. Alle 16 l’apertura, con la Messa presieduta dal prevosto don Luigi Manenti e l’esposizione solenne della reliquia. Accompagnerà la «Corale dell’amicizia» di Costa Serina. Niente luci sul Brembo Come da tradizione, il tempietto che custodisce la Spina sarà aperto alla presenza del prevosto, del sindaco e di un fabbriciere. Alle 19 la Messa presieduta da monsignor Goffredo Zanchi e il canto del coro Auriga di San Giovanni Bianco. In serata lo spettacolo di luci e botti, la fiera e il luna park alla stazione autobus. Alle 20,30 il concerto della banda musicale in piazza Zignoni,quindi, alle 21,30, lo spettacolo di fuochi d’artificio e l’illuminazione caratteristica del paese, con falò e migliaia di lumini su ponti e prati. A tale proposito un po’ di rammarico in paese c’è stato per il mancato allestimento della tradizionale sagoma illuminata della reliquia sopra il Brembo, tra il ponte Nuovo e la diga. Un’illuminazione unica, iniziata 40 anni fa, che rappresentava un segno visibile, anche per gli automobilisti sulla provinciale, dell’approssimarsi della festa. Una tradizione che ora si interrompe.
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