Turismo alternativo nell’albergo diffuso, Convegno a Ornica

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Ornica – «Albergo diffuso», una tipologia di ricettività turistica per ridare sviluppo alla montagna abbandonata. Se ne parlerà sabato, in un convegno organizzato a Ornica, da Legambiente Bergamo. Proprio a Ornica, negli ultimi anni, per iniziativa della cooperativa «Donne di montagna», è sorto, all’interno del progetto ecomuseale, un albergo diffuso costituito da alcuni appartamenti con unica reception e ristorante. Una modalità di ricettività turistica, diffusa da tempo in Friuli, per esempio, che sta cercando di ridare sviluppo e lavoro al piccolo borgo dell’alta Valle Brembana. Di Ornica (che lo scorso anno ha ricevuto la bandiera verde di Legambiente), di altri alberghi diffusi e di esperienze turistiche in montagna, si parlerà durante il convegno moderato dal giornalista de «L’Eco di Bergamo» Giovanni Ghisalberti.

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Alle Donne in Montagna il premio Montagna 2010

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Presso il centro congressi Papa Giovanni XXIII a Bergamo le “Donne in Montagna di Ornica hanno ricevuto il premio montagna 2010 assegnatoci da Associazione Montagna Italia. Diciasette donne, dai 17 ai 60 anni, in collaborazione con il comune di Ornica e con l’agriturismo Ferdy, si sono costituite in Cooperativa per riscoprire il loro ambiente e le vecchie tradizioni, far conoscere la bellezza della montagna, cucinare gustosi piatti tipici contadini, accudire animali, imparare l’utilizzo di vecchi utensili per il lavoro nei prati e l’uso delle erbe spontanee in cucina.

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Orobievive: troppe case a Piazzatore e Valtorta

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No di Orobievive ai progetti di sviluppo residenziale di Valtorta e Piazzatorre. Il coordinamento che riunisce le associazioni Flora alpina bergamasca, Legambiente, Mountain Wilderness, Seriana ambiente, Wwf e Italia Nostra, interviene sui previsti progetti di «valorizzazione» turistica delle Orobie. «Ci riferiamo al potenziamento degli impianti per lo sci a Valtorta e a Piazzatorre – dice un comunicato di Orobievive –. Così come è accaduto a Vilminore, Lizzola, Arera, Foppolo e San Simone, pare proprio che non si riesca a realizzare nuovi interventi senza una pesante ricaduta sull’ambiente. Ci vediamo costretti a ripetere: le caratteristiche geomorfologiche e ambientali delle Orobie non consentono di intervenire in questo modo sul loro ambiente.

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Parco delle Orobie: rivediamo i confini delle aree protette

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I sindaci del Parco delle Orobie ieri a Milano. Segnaliamo zone con maggiore valore naturale. Troppi vincoli nel Parco delle Orobie. Limitazioni che sobbarcano di lavoro l’ente e mettono in difficoltà i Comuni. E di ridefinizione dei vincoli hanno discusso ieri a Milano il presidente del Parco delle Orobie bergamasche Franco Grassi e una trentina di sindaci con l’assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio Alessandro Colucci e il presidente della commissione Agricoltura in Consiglio regionale Carlo Saffioti.  «Ci sono vincoli che, da una parte, strangolano l’attività delle amministrazioni locali – dice Grassi – e dall’altra caricano di lavoro il nostro ente per le richieste di autorizzazioni che ci arrivano. Per questo ho chiesto da tempo ai Comuni di informarci subito, tramite i loro tecnici, degli interventi che prevedono di fare sul loro territorio.

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