La pista ciclabile della Valle Brembana da gioiello a degrado

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Valle Brembana – La pista ciclabile, uno dei vanti della Valle Brembana sembra che negli ultimi tempi abbia avuto un caduta. I continui atti di vandalismo e la scarsa manutenzione rischiano di farle fare la fine della vecchia ferrovia. Il percorso inaugurato nell’ottobre del 2007 con i suoi 21 km di lunghezza fra gallerie, anfratti e panorami suggestivi fa gola alle migliori piste ciclabile dell’Alto Adige. Purtroppo dall’entusiasmo iniziale le cose sono andati via via scemando e negli ultimi tempi i problemi si susseguono. Lo scorso giugno un ragazzo e una signora scontrandosi erano finiti in ospedale dopo che erano entrati in una delle gallerie completamente al buio. Buio causato da atti di vandalismo, gli ennesimi: non molto tempo prima, ad esempio, erano state imbrattate le mappe del percorso ciclabile.

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Averara: troppo arsenico, chiusa la sorgente

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Averara – Troppo arsenico nell’acqua del rubinetto, una ventina di milligrammi al litro, quindi il doppio del limite consentito dalla legge. Per tale motivo, nei giorni scorsi, il Comune di Averara ha emesso un’ordinanza in cui si dichiara la non potabilità dell’acqua proveniente dalla sorgente Valmoresca. Un’emergenza, peraltro, che nella piccola frazione dell’alta Valle Brembana è durata poco più di un giorno, ovvero il tempo lampo per l’amministrazione comunale di posizionare un tubo provvisorio di circa un chilometro che portasse nuova acqua potabile nelle rete idrica.

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San Pellegrino, il progettista: «Sarà un vero monumento alla nostra acqua

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San Pellegrino Terme – La creazione di un monumento all’acqua: questo uno degli intenti che ha guidato il lavoro dei progettisti dello studio «DE8 architetti con Marco Ferreri» di Orio al Serio. «Il progetto – spiega infatti l’architetto Mauro Piantelli – mira a realizzare un “monumento” all’acqua che leghi i tre elementi forti del luogo: acqua, architettura Liberty e ambiente naturale». Il progetto mira anche a svecchiare strutture e immagine di San Pellegrino: «La caratteristica termale era legata a modelli tipologici ormai superati che hanno lasciato in eredità una decadenza strutturale. Bisogna quindi tornare all’origine di tutto, alla fonte da cui sgorga l’acqua e dove, nel tempo, le varie esigenze funzionali legate alla sorgente (Sala Bibite, alberghi, Kursaal) sono state edificate ed hanno strutturato il complesso architettonico Liberty, gli impianti termali, il porticato, il teatro, il Casinò, lo stesso Grand Hotel».

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San Pellegrino: Si demolisce l’ex albergo Terme

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San Pellegrino Terme – La spina dell’acqua San Pellegrino dall’antica fonte si sposterà lungo la strada di via Mazzoni. È previsto nei prossimi giorni, dicono infatti dall’Amministrazione comunale, lo spostamento della storica spina d’acqua riservata ai residenti ora posta nei pressi dell’ex hotel Terme. Motivo del «trasloco» il prossimo avvio dei lavori di demolizione di parte dell’ex hotel Terme-Milano, ovvero l’ala dell’edificio più recente che un tempo ospitava anche il ristorante. Il rubinetto è da sempre riservato agli abitanti di San Pellegrino (anche se, essendo all’aperto, è di facile accesso e utilizzato anche dagli esterni). Per le cure con le acque termali, invece, i villeggianti e i turisti hanno utilizzato le spine presenti nella sala Bibite, adiacente proprio il rubinetto esterno.

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