Senza alberghi San Pellegrino può sognare un Casinò?

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San Pellegrino Terme – L’inchiostro è corso a fiumi, forse più delle acque del Brembo che attraversa San Pellegrino, per scrivere il rilancio della cittadina termale della Val Brembana. Ma a che punto sono davvero i lavori? Al momento si è fermi, anzi si è tornati indietro rispetto a quando è stato presentato il primo progetto di Antonio Percassi. Prima di allora, infatti, le terme erano in funzione mentre ora sono chiuse nell’attesa delle nuove. Le uniche opere realizzate sono state: il recupero esterno del Grand Hotel, ma solo la facciata principale dato che il retro cade a pezzi. La creazione di un sentiero dietro il casinò che collega la località ex albergo Paradiso e di una zona ristoro con tavoli per pic-nic sempre nella stessa zona. E l’abbattimento dell’ex sede d’imbottigliamento della San Pellegrino per far posto al villaggio di negozi di grandi marche.

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Bim, l’attacco di Moio dè Calvi: Via i Comuni di pianura

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Moio de’ Calvi – «Fuori dal Bim i Comuni non montani». La battaglia di Moio de’ Calvi contro il Consorzio nato nel 1956 va avanti ormai da nove anni. E, grazie al suo vulcanico sindaco Davide Calvi, non conosce tregua. Visto che, a ogni assemblea dei soci, il primo cittadino brembano torna a ribadire le sue convinzioni. Un passo indietro: il Consorzio del Bacino imbrifero montano del lago di Como e dei fiumi Brembo e Serio (128 comuni) è nato per la riscossione dei sovraccanoni dovuti dai proprietari di centrali idroelettriche al di sopra dei 500 metri e con produzione oltre i 220 kw/h. Soldi che poi il Consorzio ridistribuisce ai Comuni. Prima e fondamentale obiezione di Moio: «Dei 128 Comuni – dice il sindaco Calvi – ben 78 sono sotto i 500 metri di altitudine o non hanno impianti idroelettrici come previsto per legge, quindi ne approfittano per ricevere finanziamenti che non gli spetterebbero». Seconda accusa di Calvi: «I soldi destinati alla montagna così vanno ad altri Comuni – dice –. L’energia prodotta dalla centrale di Moio garantisce annualmente al Bim fondi per oltre 424 mila euro, ovvero la prima entrata per il Consorzio.

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Asfaltatura strade, il Comune si sta impegnando

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San Giovanni Bianco – Voglio intervenire in merito alla notizia riportata da Bergamonews sull’asfaltatura delle strade che sarebbe pagata anche dai cittadini. La notizia cosi come pubblicata è da ritenersi oltre che faziosa, offensiva nei confronti sia dell’Amministrazione comunale che dei cittadini, i quali hanno contribuito alla realizzazione dell’opera da loro “espressamente richiesta” ed altrimenti irrealizzabile nell’immediato, considerando la situazione di cassa ereditata dalle precedenti amministrazioni. L’attuale Amministrazione, oltre che impegnare quota parte, si è fortemente impegnata per il recupero della somma mancante ai 25 mila euro “offerti” dai privati, con richieste presso enti sovra comunali. Da qui i contributi a fondo perduto da parte della Comunità Montana di Vallebrembana: 10 mila euro, e 5 mila euro del consorzio Bim dei fiumi Brembo, Serio, Adda sublacuale e lago di Como. Come vedete con un po’ di intelligenza, richieste di chiarimenti e pazienza giornalistica, il taglio dell’articolo avrebbe preso rilevanze opposte a quello che voi (ripeto) faziosamente o malamente informati, avete pubblicato.

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Montagna fragile In Val Brembana servono 50 milioni

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Bergamasca, territorio fragile: affermazione non contestata dagli amministratori, dal momento che i fenomeni franosi e di dissesto idrogeologico non risparmiano la nostra provincia. Ciò in cui non si concorda sono le proporzioni: «Meno drammatiche», dicono, di quanto evidenziato dal geologo bergamasco Sergio Chiesa su l’Eco di ieri. Il problema sono, come sempre, i fondi. Per mettere in sicurezza l’intera Val brembana servirebbero infatti – tanto per capirci – opere per 50 milioni di euro.

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