Orobie drogate dal mattone e l’orso simbolo/ foglia di fico copre le vergogne

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 Orobie – Nelle stesse paginate de l’Eco del 31 agosto in cui il presidente del Parco delle Orobie Caccia stigmatizzava la polemica – a sua detta pretestuosa – sulla montagna orobica sempre più Luna Park, il neo presidente del Parco dichiarava anche il suo incontenibile entusiasmo per il nuovo simbolo del Parco: l’orso. Un orso che nelle Orobie, nonostante il battage pubblicitario del Parco stesso, è – almeno per ora – una presenza “di transito”. Che merito ha il Parco per fregiarsene copiando il “copyright” del Parco Adamello Brenta o dell’Abruzzo che con l’orso hanno ben diverse implicazioni visto che nel bene e nel male lì l’orso non si è mai estinto? Una mossa di facciata che conferma la strategia della “foglia di fico”.

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Da due mesi nessuna traccia dell’orso, e’ tornato in Trentino

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Orobie – «Da circa due mesi non ci sono più indici della presenza dell’orso sulle Orobie bergamasche». E M7, l’orso che era stato identificato sulle nostre Orobie grazie alle analisi genetiche, molto probabilmente è tornato da dove era arrivato, ovvero in Trentino, nel parco Adamello-Brenta. A dirlo è Elena Tironi, responsabile di «Life Artos» per la Regione Lombardia, il progetto per la reintroduzione dell’orso sulle Alpi. M7 identificato in Val di Scalve.

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JJ5 l’orso orobico e’ morto!

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orso-potaAnche il mese di giugno, così come quello precedente, è stato caratterizzato da un discreto numero di danni che hanno riguardato principalmente il patrimonio zootecnico (soprattutto in val Rendena ed alta val di Sole) e quello apistico. Va peraltro evidenziato come numerosi patrimoni danneggiati fossero sprovvisti di idonea recinzione elettrica o la stessa non fosse correttamente funzionante. In data 4 giugno si è registrato presso Vezzano un investimento a carico di un orso dal mantello molto chiaro che la genetica ha confermato essere M3, maschio di 4 anni. Il sopralluogo condotto tempestivamente in loco dal personale forestale con l’ausilio di cani formati sull’orso ha consentito di accertare che il plantigrado si è allontanato da solo dal luogo dell’impatto; la sua sorte non è comunque, ad oggi, nota. Pochi giorni dopo (8 giugno) un altro orso, ancora un giovane maschio (M12 di 2 anni di età) è stato investito ed ucciso questa volta in Alto Adige, tra Bolzano e Merano. In entrambi i casi non si sono registrati danni fisici per i conducenti ed i passeggeri dei veicoli coinvolti.

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Apicoltura e orsi una convivenza possibile?

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Oltre il Colle – Mercoledì 27 giugno alle ore 20.30 nella Sala Consiglio del Comune di Oltre il Colle esperti di conservazione degli orsi impegnati nel progetto ARCTOS incontrano gli apicoltori del territorio e tutti i cittadini interessati all’argomento per discutere della compatibilità tra presenza dell’orso e attività umane e per confrontarsi su problemi, esperienze e soluzioni adottate da chi con l’orso già convive da anni.

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