Il 70° dell’eccidio, Ragazzi, tenetevi stretta la libertà

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Martiri-di-Cantiglio2San Giovanni Bianco -ò «Ragazzi, tenetevi stretta la libertà». Giuseppe Giupponi, nome da partigiano «Fuì», si rivolge agli studenti delle scuole medie e del Centro di formazione professionale di San Giovanni Bianco. Ricorda i suoi compagni partigiani con cui condivise la lotta sui monti della Valle Brembana. L’occasione è la celebrazione del 70° anniversario dell’eccidio di Cantiglio, in Val Taleggio, dove nella notte tra il 3 e il 4 dicembre 1943, ebbe luogo uno dei primi rastrellamenti nazifascisti nella nostra provincia. La banda partigiana che si stava organizzando a Cantiglio venne sorpresa. Furono uccisi tre partigiani: Giorgio Issel, ebreo, imparentato con la famiglia Cima di San Giovanni Bianco, il sangiovannese Evaristo Galizzi e il pilota dell’aviazione francese Marcel Jabin.

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Salviamogli la patente e il lavoro

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Favori ad amici, un malcostume che, per l’accusa, si sarebbe trasformato in una collana di reati. È su questo che si basa l’inchiesta del pm Franco Bettini, che vede indagati 21 carabinieri. Tra i quali quello che avrebbe mostrato maggior iniziativa – se le contestazioni verranno dimostrate – è il maresciallo Vito Cavallo, che all’epoca comandava il nucleo operativo radiomobile di Zogno. Il sottufficiale, stando alle carte della Procura, si sarebbe prodigato per ritardare il sequestro della patente a un autista di Villa d’Adda, al fine di salvargli il posto di lavoro. Lo avrebbe fatto coinvolgendo il comandante della stazione di Calusco, Roberto Bertuletti, che insieme a lui – soltanto per questo episodio – è finito sotto inchiesta per abuso d’ufficio.

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Dalla truffa alla corruzione, nei guai anche 21 carabinieri

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Soldi che sparivano durante i sequestri, indagini parallele e prezzolate, straordinari e presenze contabilizzati arbitrariamente, patenti di guida risparmiate, denunce omesse a volte in cambio di denaro, auto di servizio usate per i propri comodi. Era l’ambiente sotterraneo in cui – se saranno provate le accuse – si sarebbero mossi alcuni carabinieri della compagnie di Zogno e di Bergamo e della tenenza di Seriate. Un modo di lavorare «border line» che per 4 anni è stato scandagliato dal pm Franco Bettini, giunto alla conclusione di un’inchiesta che vede 49 indagati (tra cui 21 militari dell’Arma; in questi articoli vengono menzionate le posizioni di maggior rilievo o di una certa rilevanza) e 77 capi di incolpazione (è il termine tecnico) per reati che vanno dalla corruzione all’abuso d’ufficio, dalla truffa al furto, alla rivelazione del segreto d’ufficio, al favoreggiamento, al peculato.

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Alcol alla guida, ritirate 10 patenti a San Pellegrino

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San Pellegrino Terme – Fine settimana di controlli per i carabinieri in Valle Brembana, in particolare nella zona di San PellegrinoTerme dove sono stati organizzati alcuni posti di controllo con l’obiettivo di contrastare la guida sotto l’effetto di alcol e droga. Complessivamente sono state fermate e controllate 93 persone, che viaggiavano su un’ottantina di auto. Ben 10 persone, vale a dire più di una ogni nove, sono state trovate positive all’alcoltest, dunque nei loro confronti è scattato l’immediato ritiro della patente. I denunciati sono un trentunenne di Moio de’ Calvi, un trentaquattrenne di Zogno, un ventiseienne di San Pellegrino, un sessantanovenne di Sedrina, una ventitreenne di San Pellegrino, un trentunenne di Zogno, una quarantatreenne di San Pellegrino, un trentaseienne di Urago d’Oglio (Brescia), un quarantacinquenne di San Giovanni Bianco e un ventitreenne di Camerata Cornello.

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