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San Pellegrino Terme, 15 aprile 2014 – Centodieci anni fa, quando fu inaugurato, il Grand di era quanto di più lussuoso si potesse immaginare: un colosso di sette piani, 250 suite dotate di luce elettrica, telefono, acqua potabile, traboccanti di arredi in stile Liberty. Ma un secolo dopo, l'albergo in provincia di Bergamo non ha perso il suo fascino, tanto da far brillare anche occhi allenati allo sfarzo: quelli degli investitori del Qatar. Nelle scorse settimane i vertici dell'Agenzia del Demanio hanno presentato al ricco emirato alcuni dei gioielli di famiglia inseriti nel programma «Valore Paese- Dimore», che raccoglie beni sia statali sia di enti locali che saranno collocati sul mercato.

Vendita o concessione (in sostanza, un affitto a lungo termine) i due canali per piazzare ville, castelli, conventi, caserme e fari. Il Grand Hotel di San Pellegrino, che ha chiuso i battenti nel 1979, è una delle punte di diamante del programma del Demanio. Tanto che, oltre ad aver catalizzato l'attenzione degli emiri di Doha, l'agenzia ha già ricevuto una proposta di interesse per l'albergo, che tuttavia non è ancora ufficialmente in vendita, dato che dovrebbe entrare nelle prossime tranche di alienazione in calendario a giugno, settembre e dicembre.

È un'operazione per chi ha le spalle grosse: infatti servono più di 43 milioni di euro per rimettere in sesto un gigante di 18mila metri quadri. Oltre al Grand Hotel, di proprietà del Comune, nel catalogo del Demanio rientrano altre perle lombarde: da Villa Mirabellino, bene dello Stato nel parco di Monza, a Villa Giovio a Como, nel portafoglio dell'Inail; dal di Mirabello, del Comune di Pavia, al carcere di Sant'Agata, nella disponibilità del Municipio bergamasco. In tutto sono 40 i beni dello Stato che andranno in vendita entro fine anno, mentre a maggio si chiuderanno le aste per altri 148 beni di valore inferiore ai 400mila euro, di cui 22 in Lombardia, per un totale di un milione e 800mila euro.

All'inizio del prossimo mese è prevista anche l'assegnazione ufficiale dei caselli daziari di piazza Sempione a Milano, ai lati dell'Arco della Pace, che saranno affidati in concessione ai privati per 50 anni. Secondo le prime informazioni, la società scelta è nel circuito di e avrebbe presentato un progetto che lega le due edicole alla manifestazione del 2015, «come location esterna e anche come bar», informano dal Demanio.

Il Giorno

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