Fusioni dei Comuni, si va avanti con i nomi, c’è la Val Brembilla

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valbrembilla-cartinaValle Brembilla – Si dovrà attendere il 2014 perché tre fusioni di comuni diventino realtà, ma nel frattempo l’iter procede e si sonotrovati i nomi delle nuove entità, almeno in due dei tre casi che la Giunta provinciale ieri ha deciso di proporre all’approvazione del Consiglio che si riunirà il 23 settembre. Val Brembilla fonderà Brembilla e Gerosa e raggiungerà la popolazione totale di 4.540 abitanti, mentre i due comuni rispettivamente ne contano 4.181 e 360. Per la seconda coppia «vince» il più grosso: Sant’Omobono Terme con i suoi 3.472 abitanti «ingloberà» i 421 di Valsecca. Ancora non si sa come si chiamerà il nuovo comune, figlio di un’unione a tre fra Covo, Fara Olivana con Sola e Isso, che i loro 4.125, 1.332 e 669 residenti diventeranno un comune da 6.126 abitanti.

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Gerosa, soldi finiti, senza la fusione rischio tassa extra

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Gerosa – Le casse piangono: la crisi perdura, sempre meno soldi da Stato e Regione, mentre le spese restano sempre le stesse, anzi, aumentano. Da qui l’esigenza di organizzare un incontro pubblico dove presentare entrate e uscite e parlare del futuro di Gerosa. L’incontro si è tenuto al ristorante Belvedere con una quarantina di persone. «La situazione è critica – ha spiegato il sindaco Pierangelo Monzani – per come stanno andando le cose ci sono poche possibilità per il futuro di Gerosa: o salta, o si istituisce un’imposta di scopo che andrebbe a gravare sugli abitanti, oppure la fusione con Brembilla (il 16 luglio sarò presente a un incontro in Regione in proposito). Purtroppo su questo fronte persistono ancora dei malumori in paese, ma la gente deve capire che è la proposta più idonea per un futuro sereno. Avanti di questo passo, infatti, nel giro di quattro o cinque mesi avremo difficoltà pure a garantire gli stipendi per le due impiegate comunali, il segretario e il tecnico». «Ricordo – ha detto il sindaco – che già la Giunta non percepisce compensi, per impegnare ogni singolo centesimo all’assistenza sociale. Ma ora la situazione è critica».

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Pure Blello ribelle a Uniacque

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Blello – Davide contro Golia, ovvero il minuscolo Blello contro il gigante Uniacque. Il più piccolo Comune della Valle Brembana esce dalla società di gestione dell’acqua, andando ad aggiungersi ai Comuni ribelli (su tutti Serina), contrari alla cessione del servizio idrico integrato a un unico ente. Questa sera, il Consiglio comunale revocherà la delibera con cui, il 7 ottobre 2011 aveva aderito a Uniacque, acquistando azioni societarie e affidando il servizio all’unico gestore. Motivo dello strappo? «Uniacque è venuta meno alle promesse fatte da diversi anni: avrebbe dovuto potenziare il nostro acquedotto. Invece, causa carenza di fondi, non farà nulla», dice il vicesindaco Dante Todeschini.

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Sempre meno figli, la Valle Brembana guida la decrescita

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Valle Brembana – Popolazione sempre più anziana, pochi giovani e pochi nati. Così la Valle Brembana continua a perdere abitanti, ponendosi alla guida di quella decrescita a livello provinciale di cui abbiamo riferito ieri su «L’Eco». Anche lo scorso anno l’andamento demografico dei 38 comuni della Valle ha fatto registrare il segno meno: al 31 dicembre 2012 la popolazione era di 43.181 unità (dati della Comunità montana Valle Brembana) contro i 43.302 dell’anno precedente. Un trend sostanzialmente costante verso il basso, iniziato ormai da anni, visto che nel 1961 la popolazione della Valle Brembana era di 47 mila residenti, scesi nel 1991 al minimo di 43.255, risaliti ai 43.469 del 2001 e poi continuamente scesi fino ai 43.181 del 2012. Negli ultimi anni, a differenza dell’andamento altalenante precedente, la perdita di abitanti sembra essere continua.

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