Piazzatorre alle urne, sarà ancora fotofinish?

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Piazzatorre – Le ultime furono elezioni thrilling: otto voti di scarto per decretare la lista vincente. Quelle del 2004, se possibile, lo furono ancora di più: primo turno finito con lo stesso numero di preferenze e un ballottaggio da cardiopalmo. Le tornate elettorali, a Piazzatorre, si giocano sempre sul filo di una lama. Come nel 2009, anche quest’anno la sfida sarà fra due gruppi. Da una parte quello della maggioranza uscente, col sindaco Michele Arioli che fa un passo indietro – per impegni lavorativi – e lascia spazio a Valeriano Bianchi, artigiano edile di 53 anni già assessore fra la metà degli anni Ottanta e la metà dei Novanta. Dall’altra troviamo la lista guidata da Luca Arioli, proprietario dell’albergo Piazzatorre e amministratore fra il 2004 e il 2009 (vicesindaco per un anno e mezzo e poi consigliere). Qui la riserva è stata sciolta da pochissimi giorni, anche se Arioli non aveva mai escluso il proprio nome.

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Dalla casera al mini museo, pronto il rilancio dell’Arera

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Tramonto-Torcole13Oltre il Colle – Un giardino botanico, servizi ristoro, la casera, un museo degli endemismi floreali e una dépendance del rifugio Capanna 2000. Il rilancio del monte Arera di Oltre il Colle partirà da qui. Dopo aver concluso la strada carrozzabile che dalla località Plassa di Zambla Alta arriva ai 1.600 metri, dove è stato realizzato un ampio parcheggio, e dopo aver istituito il ticket proprio sul nuovo tracciato di accesso in quota, ora l’Amministrazione comunale guidata da Valerio Carrara mira al rilancio anche della montagna nel suo insieme. Sogno del cassetto la realizzazione di nuove seggiovie – quelle vecchie chiuse ormai da tempo sono state ormai completamente smantellate – a uso esclusivamente estivo. Ma considerati i tempi di crisi economica il progetto rischia di restare un sogno ancora per molti anni.

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Passeggiata a Pusdosso per rivivere con nostalgia la magia del tempo che fu

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Festa-di-Pusdosso3Pusdosso – Andare fuori porta non sempre significa andare in capo al mondo: talvolta, molto vicino a noi, possiamo trovare quell’incanto o quella particolare atmosfera che, di solito, si attribuiscono a luoghi di una lontananza pittoresca e semimitica. Perciò, questa breve gitarella virtuale sarà certamente fuori porta, ma non si allontanerà, per così dire, dal rione. Oggi ti accompagnerò a conoscere i Gogìs, i valbrembanini di oltre la Goggia, portandoti nel tempio della più intatta tradizione brembana. Risalirai, dunque, la val Brembana, cercando di farlo in ore in cui la pestilenziale vocazione all’ingorgo che caratterizza la nostra bella provincia non assurga a picchi inarrivabili: percorrila ben oltre la stretta che fa il fiume, e che dalla cruna dell’ago prende il celebre nome, e non fare caso a gallerie e canalizzazioni forzate, che presto lasceranno il campo alla buona vecchia strada di un tempo. Supera Lenna e Valnegra, e fermati nel comodo parcheggio di Isola di Fondra, sprofondata nella forra del fiume. Di lì, prendi la bella mulattiera che sale dal bordo della statale, sulla destra Brembo, e preparati ad un viaggio nella val Brembana di due o tre secoli fa.Il sentiero è comodo e lastricato, tanto da non obbligarti ad accorgimenti particolari o a pedule e scarponi: bastano delle belle scarpe comode.

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Pusdosso: tre residenti e una teleferica, adesso serve una strada

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pusdossoIsola di Fondra – La salvezza di Pusdosso passa anche dalla rinascita della sua piccola chiesa: voluta dal parroco nel 1700, che così saliva a dir Messa anziché far scendere i fedeli nella neve fino al paese. Oggi nella piccola frazione di Isola di Fondra sarà festa: dopo tre anni il recupero della chiesetta dedicata a San Pantaleone e San Valentino, dipinti sulla facciata, è concluso. E si aggiungerà un altro tassello al recupero del minuscolo borgo abbarbicato sulle Torcole, una dozzina di case e qualche stalla, in alta Valle Brembana. Un tempo c’erano 50 abitanti, forse più. Poi l’emigrazione negli Anni Sessanta, Oltralpe per fare i boscaioli, o nella Bassa per diventare operai. Oggi sono rimasti – ufficialmente – tre residenti, anche se pure loro, d’inverno, trascorrono la notte a Fondra: il presidente dell’associazione che cura il mantenimento della contrada, Bruno Vitali, 63 anni, Pietro Scuri, 25, pendolare verso Valleve dove è operaio per il Comune, e Giacomo Paganoni, 31, allevatore, in questi giorni in alpeggio.

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