Passeggiata a Pusdosso per rivivere con nostalgia la magia del tempo che fu

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Festa-di-Pusdosso3Pusdosso – Andare fuori porta non sempre significa andare in capo al mondo: talvolta, molto vicino a noi, possiamo trovare quell’incanto o quella particolare atmosfera che, di solito, si attribuiscono a luoghi di una lontananza pittoresca e semimitica. Perciò, questa breve gitarella virtuale sarà certamente fuori porta, ma non si allontanerà, per così dire, dal rione. Oggi ti accompagnerò a conoscere i Gogìs, i valbrembanini di oltre la Goggia, portandoti nel tempio della più intatta tradizione brembana. Risalirai, dunque, la val Brembana, cercando di farlo in ore in cui la pestilenziale vocazione all’ingorgo che caratterizza la nostra bella provincia non assurga a picchi inarrivabili: percorrila ben oltre la stretta che fa il fiume, e che dalla cruna dell’ago prende il celebre nome, e non fare caso a gallerie e canalizzazioni forzate, che presto lasceranno il campo alla buona vecchia strada di un tempo. Supera Lenna e Valnegra, e fermati nel comodo parcheggio di Isola di Fondra, sprofondata nella forra del fiume. Di lì, prendi la bella mulattiera che sale dal bordo della statale, sulla destra Brembo, e preparati ad un viaggio nella val Brembana di due o tre secoli fa.Il sentiero è comodo e lastricato, tanto da non obbligarti ad accorgimenti particolari o a pedule e scarponi: bastano delle belle scarpe comode.

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Mungiamo ancora a mano Anche così si aiuta la montagna

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Rimanere fedeli alla tradizione, alla genuinità, a una storia che si tramanda da secoli a volte non è facile. Soprattutto se dall’altra parte c’è la possibilità di produrre e guadagnare di più. Ma la famiglia di Ignazio Carrara e Silvia Carobbio compromessi non ne ha cercati e voluti. Così da generazioni e decenni producono formaggio sempre allo stesso modo. Come fecero i loro avi: con un’alimentazione per le vacche senza uso di mangimi. Arrivano da Valpiana di Serina. Sono una delle poche famiglie di allevatori ancora rimaste in paese, in un momento di crisi anche per questo settore agricolo. Dove forse sarebbe stato facile cedere alla tentazione degli allevamenti intensivi. Loro, invece, continuano nel solco della tradizione. Così, quando le vacche sono nei pascoli di Valpiana, preferiscono ancora mungere a mano.

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Pusdosso: tre residenti e una teleferica, adesso serve una strada

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pusdossoIsola di Fondra – La salvezza di Pusdosso passa anche dalla rinascita della sua piccola chiesa: voluta dal parroco nel 1700, che così saliva a dir Messa anziché far scendere i fedeli nella neve fino al paese. Oggi nella piccola frazione di Isola di Fondra sarà festa: dopo tre anni il recupero della chiesetta dedicata a San Pantaleone e San Valentino, dipinti sulla facciata, è concluso. E si aggiungerà un altro tassello al recupero del minuscolo borgo abbarbicato sulle Torcole, una dozzina di case e qualche stalla, in alta Valle Brembana. Un tempo c’erano 50 abitanti, forse più. Poi l’emigrazione negli Anni Sessanta, Oltralpe per fare i boscaioli, o nella Bassa per diventare operai. Oggi sono rimasti – ufficialmente – tre residenti, anche se pure loro, d’inverno, trascorrono la notte a Fondra: il presidente dell’associazione che cura il mantenimento della contrada, Bruno Vitali, 63 anni, Pietro Scuri, 25, pendolare verso Valleve dove è operaio per il Comune, e Giacomo Paganoni, 31, allevatore, in questi giorni in alpeggio.

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Branzi, riverniciati i segnavia dei sentieri

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Foppolo-Rifugio-Dordona51Alta Valle Brembana – Vandali in azione sui sentieri del Club alpino italiano a Branzi. Nei giorni scorsi, alcuni volontari del Cai, armati di pittura e pennello, hanno riverniciato i segnavia lungo i sentieri 117A e 117 che dal centro abitato portano alla località Forcolino di Torcola. Il tracciato si sviluppa su un dislivello di circa mille metri e ha comportato un intervento di varie giornate di lavoro. L’amara sorpresa si è rivelata il giorno in cui era previsto il termine dei lavori: gran parte dei segnavia sono stati nascosti con vernice nera. Chi è l’artefice e con quale finalità ha agito? Sono le domande che si pongono all’unisono l’amministrazione comunale, la Pro loco e il Cai che lavorano in rete per promuovere la zona. «Abbiamo terminato da un mese il secondo lotto di intervento di sistemazione del sentiero 117A, tramite la Comunità montana – spiega il primo cittadino Gabriele Curti –.

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