Mele brembane, la sagra dei record

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Mele-Valle-Brembana7Piazza Brembana – Un successo incredibile, in senso strettamente letterale. Complice il meteo, la due giorni dedicata alla Mela della Val Brembana ha fatto il pieno. «Quando siamo nati sette anni fa – sottolinea Pinuccio Gianati, vicepresidente dell’Associazione frutticoltori e agricoltori Valle Brembana (Afavb) – nessuno poteva ipotizzare un evento di questa portata». Almeno cinquemila persone hanno affollato (e apprezzato) gli stand allestiti nel centro e nel parco comunale di Piazza Brembana, dando l’assalto innanzitutto alle postazioni che proponevano Golden, Gala, Red Delicious, Renette (forse le più richieste) Florina, Fuji, Topaz e Granny.

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In kayak tra i ghiacci del Diavolo

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Fiordi-Orobici36Alta Valle Brembana – «Di sicuro, qui, sono stato il primo. Ma che freddo, ragazzi. E ancora quanta neve, tantissimo ghiaccio. Mai visto a fine luglio!». Alessandro Gherardi, 41 anni, di Zogno, conosciuto in Val Brembana come Geko e per essere il primo canoista di Brembo kayak, ne ha combinata un’altra delle sue (imprese): venerdì alle prime luci dell’alba s’è portato la canoa fino ai 2.140 metri del lago del Diavolo, sopra il rifugio Longo, territorio di Carona. Per una pagaiata decisamente poco canonica. Così, per due ore, lo spettacolare laghetto nel quale si specchia il monte Aga è diventato per lui un fiordo orobico. La «scusa» di portare in salvo una marmotta sconsolata sola su un blocco di ghiaccio in mezzo al lago non tiene proprio. «Tutta “colpa” di Enzo Migliorini, il rifugista del Longo – spiega Gherardi, che già alcuni anni fa tentò l’attraversata scialpinistica delle Orobie –. Da tempo mi chiedeva di poter avere delle foto del laghetto del Diavolo con la mia canoa dentro. Quest’anno era la volta buona: di neve ne è scesa tantissima e sull’acqua ci sono ancora enormi blocchi di ghiaccio che non si sono sciolti. È la conseguenza della grande quantità di neve scesa quest’inverno ma soprattutto delle valanghe scaricate dal monte Aga, da un canalone sempre all’ombra».

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A Zogno è iniziata l’era Ghisalberti-bis “Vicini alle famiglie”

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Zogno – Sono bastati 45 minuti per l’insediamento del nuovo Consiglio comunale del capoluogo della Valle Brembana, scaturito dalla tornata elettorale amministrativa del 25 maggio. Tre quarti d’ora vissuti serenamente, per le operazioni previste dalla legge: convalida dell’elezione del sindaco Giuliano Ghisalberti, succeduto a se stesso, e dei consiglieri di maggioranza (otto) di Lega Nord e del gruppo di minoranza (quattro) «Zogno InComune», e quindi della presa d’atto delle dimissioni e della surroga di un consigliere rientrato poi in squadra nel ruolo di assessore esterno. Questo momento è stato gestito dal segretario comunale Domenico Figà, che ha ratificato il giuramento del primo cittadino, sottolineato da un applauso corale dei consiglieri dei due gruppi e del folto pubblico presente.

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La storia di Trafficanti nel nuovo libro di di Gherardi

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patrono Sant' ErasmoCosta Serina – Anche se siamo solo in 85 persone, non dobbiamo dimenticare la storia di questa piccola frazione». Mario Gherardi, 60 anni, parla così di Trafficanti, frazione di Costa Serina dove è nato e cresciuto e per la quale ha scritto un libro dal titolo «Oratorium sub titulo. S. Erasmi ep. et M. In Vico Trafficantium». Il testo parla della storia di Trafficanti, con documenti fedelmente trascritti risalenti agli inizi del 1700, relativi all’oratorio intitolato a Sant’ Erasmo. « In realtà – precisa Gherardi – l’oratorio esisteva già prima del diciottesimo secolo, ma non era presente nel catasto di allora essendo solamente un piccolo rudere inutilizzato».

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