Orso Orobie – Avrebbero potuto imbattersi in un camoscio o in un senza sorprendersi granché, ma mai avrebbero pensato di assistere al bagno mattutino 'orso. All'insolito spettacolo ha assistito nella prima mattinata di ieri un gruppo di sette ragazzi di Zogno, appassionati escursionisti, che avevano trascorso la giornata di sabato pernottando poi la notte al rifugio Laghi , una meta classica dell'escursionismo sulle orobiche, a quota 1.960 metri. A raccontare l'incontro quasi «ravvicinato» con l'orso è Silvia Belotti, che era in compagnia di Cristian Gervasoni, Paola Busi, Mara Chiesa, Giancarlo Rinaldi, Giambattista Rota e Stefano Carminati: tutti esperti di montagna, sanno riconoscere gli che la vivono.

«Siamo un gruppo molto affiatato di appassionati della montagna – racconta Silvia – e quasi ogni fine settimana partiamo per un'escursione. È stato così anche sabato, con meta il . Era una bellissima giornata, abbiamo lasciato le auto alla conca di Mezzeno di e da qui a piedi scollinando sul passo di Mezzeno per scendere al rifugio dove abbiamo trascorso la giornata. Stamattina (ieri, ndr) verso le 9 ci siamo messi in cammino per il ritorno, percorrendo il che al passo di Mezzeno. Giunti all'incirca dove il lago si restringe, abbiamo notato ai bordi del sentiero dei residui di un pasto e abbiamo pensato che a far colazione fosse stata l'aquila. All'improvviso uno di noi ha richiamato l'attenzione su qualcosa che nuotava agilmente nel lago, diretto verso la sponda opposta dell'invaso, a circa un centinaio di metri dal luogo in cui noi eravamo. Vuoi vedere che è un camoscio? Ci siamo detti, e uno della comitiva aveva buttato lì l'intenzione di darsi da fare per trarlo d'impaccio. Però ci siamo accorti ben presto che non c'erano motivi di preoccupazione per la sicurezza dell'animale. Quando è uscito dall'acqua, ci siamo resi conto con non poca sorpresa e con emozione che si trattava dell'orso». L'animale ha guadagnato la riva, si è dato una bella scrollata e poi con calma ha preso a salire il pendio, ha raggiunto il sentiero che corre sulla sponda sinistra del lago, l'ha percorso con calma per un bel tratto in direzione del rifugio poi ha imboccato uno dei canalini che scendono dal lago Colombo e del Becco.

Poi ha cominciato a salire scomparendo tra le rocce. «L'affascinante spettacolo è durato per un bel momento – continua Silvia –, con noi lì quasi imbambolati a osservare le mosse del plantigrado che sembrava in ottima forma, proprio come un atleta rinfrancato dalla fatica dopo una bella doccia. Troppo bello quello spettacolo, eppure siamo abbastanza abituati a vedere animali selvatici sulle nostre montagne. Certamente non avremmo mai pensato di imbatterci nell'orso e sicuramente non dimenticheremo quei momenti». Una quindicina di minuti di osservazione poi, eclissatosi il plantigrado, la comitiva ha ripreso la via del ritorno, entusiasta dell'incontro, con una gran voglia di documentare con foto il racconto di questa loro speciale escursione.

Sergio Tiraboschi – L'Eco di Bergamo