brettoCamerata Cornello: restaurati gli affreschi della chiesina del Bretto, con il ritratto del . Domenica riapertura dopo sei anni. E un libro racconta «questa meravigliosa avventura. Forse pochi restauri come quello della chiesina del Bretto, a Camerata Cornello, hanno riservato, in uno spazio seppur ristretto, così tante sorprese: man mano che i restauratori ripulivano le antiche pareti dell'edificio sacro, venivano alla luce colori e contorni che sembravano perduti per sempre, nuovi affreschi, testimonianze di un passato glorioso, figure di santi e letterati, stemmi che rinviavano a un antico e potente casato, quello tedesco dei di Ratisbona.

Dipinti inizialmente attribuiti a Dionisio Baschenis – esponente della dinastia che, tra Quattrocento e Seicento, affrescò decine di chiese in Bergamasca e in Trentino – ma che oggi sembrano più vicini a un autore come Jacopino de' Scipioni, pittore cinquecentesco sempre della Averara.

Su tutte le «scoperte» emerge sicuramente quella del ritratto di Torquato Tasso, l'autore della «Gerusalemme Liberata», dipinto datato quasi certamente dopo il 1595. Perché la chiesina di San Ludovico di Tolosa, al Bretto, appartenne per anni proprio ai Tasso, dinastia di letterati e inventori del sistema postale moderno. Quel piccolo tesoro di storia e arte, dopo mezzo millennio, è tornato a splendere con i suoi affreschi, recuperati a un destino che, ormai sempre più prossimo, sembrava di rovina. Ora l'Amministrazione comunale, in accordo con la parrocchia, vorrebbe inserire la piccola chiesa del Bretto nell'itinerario tassiano, facente capo al Cornello dei Tasso. E proporre l'edificio anche come sede di incontri culturali (sicuramente la chiesina tornerà ad aprirsi il giorno della ricorrenza del patrono San Ludovico di Tolosa, il 19 agosto: da alcuni anni, causa l'inagibilità, la Messa non era più celebrata).

Ci sono voluti 12 mesi di lavori certosini, un concorso di aiuti pubblici e privati, ma anche lo studio appassionato dei ricercatori, per restituire alla Valle Brembana e alla Bergamasca quello che, oggi, sicuramente, può essere considerato uno dei nostri gioielli d'arte più belli. Domenica mattina il sogno tanto desiderato dal parroco don Luca Sonzogni e dal Comune di Camerata Cornello, in particolare dal vicesindaco Gianfranco , di salvare la chiesina del Bretto, sarà realizzato: l'edificio verrà riaperto al pubblico dopo quasi sei anni di inagibilità, e da quel momento, per la chiesina, inizierà una sorta di seconda vita. Immersa nel verde, ai piedi del monte Venturosa, isolata e lontano dalle abitazioni del borgo del Bretto, la chiesina di San Ludovico di Tolosa risale probabilmente al XIV secolo, quindi venne ampliata nel Seicento. Fu proprietà della famiglia dei Tasso, la cui patria, il Cornello, si trova poche centinaia di metri più a valle; famiglia, quindi, a cui si devono, probabilmente, anche le commissioni di alcuni affreschi.

Col passare dei secoli, però, l'edificio è andato rovinandosi, fino alla tragica situazione del 2003, quando, per motivi di sicurezza, il Comune di Camerata Cornello lo dichiarò inagibile e lo chiuse al pubblico. Una grossa crepa sulla volta del presbiterio minacciava di mandare in rovina dipinti e mobili. E fu per tale minaccia che, nella primavera del 2007, si iniziò anche a spostare arredi e pala del Seicento che era posta sul presbiterio, e quindi a rinvenire i «nuovi» affreschi, per la verità rimasti semplicemente nascosti per secoli: una Trinità, una Madonna in trono, il patrono San Ludovico di Tolosa, un Cristo con la Maddalena e altri santi. Figure che andavano ad aggiungersi agli altri affreschi già conosciuti, il Cristo Pantocratore sulla volta o i Santi Antonio e Sebastiano; un ciclo attribuito, in virtù di una firma trovata su una parete (D… de Averaria pinxit), alla dinastia di pittori Baschenis della Valle Averara. Fortunatamente, nel frattempo, vengono trovate le risorse economiche e si possono iniziare la messa in sicurezza della chiesa e il restauro degli affreschi.

E dopo poche settimane la nuova sorpresa: è il 27 ottobre e, entrando in chiesa, sulla parete di sinistra, compare quello che senza ombra di dubbio (anche qui in virtù di una dedica in calce) è il volto di Torquato Tasso coronato d'alloro; affresco databile dopo il 1595, anno della morte dello scrittore, che ottenne l'incoronazione poetica solo dopo la scomparsa. Il ritratto venne fatto dipingere dalla famiglia Tasso del Bretto, per onorare la figura del loro grande parente. Quindi, la scoperta della primavera del 2008 che ci porta in Germania: sulla parete esterna della chiesa torna alla luce lo stemma dei Della Torre-Tasso, ovvero il nome della dinastia dei Thurn und Taxis di Ratisbona. Quel disegno diventa un'ulteriore conferma delle origini del nobile e famoso casato tedesco, protagonista nel '900, soprattutto con la principessa Gloria, dei salotti mondani europei.

Oggi la chiesina del Bretto torna a splendere e a raccontare una storia secolare, una storia ora rivissuta anche in un libro, edito in occasione dei restauri e che i lavori di restauro racconta. «Un modo per poter conservare e trasmettere a chi verrà dopo di noi tutto quello che abbiamo vissuto e provato in questa meravigliosa e faticosa avventura», dice il parroco don Luca Sonzogni. E, come scrive la soprintendente ai Beni artistici della Emanuela Daffra, per ricordarci come questa piccola chiesa «ha la capacità di raccontare, ancora a noi, oggi, una storia affascinante e ricca. E dovrà raccontarla ancora».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di

IL BORGO DEL BRETTO – CAMERATA CORNELLO