roccolo la piana averaraIl territorio di Averara è stato una importante terra di confine per la Repubblica Veneta verso i Grigioni, come testimoniano le notevolissime testimonianze storiche: oltre ai celeberrimi portici, la Dogana Veneta e i numerosi nuclei con dimore signorili (Fontana, Redivo, , Lavaggio, Bastianelli per citarne alcuni) o fortificate (Caprile Basso nel contiguo comune di Santa Brigida). Menzione a parte per le famose torri, due ruderi sono ancora visibili: la Torre della Fontana, che sovrasta i Portici, e la Torre sopra la Corna, arroccata su una guglia a strapiombo sulla Mora.

Perché allora nel titolo ho parlato di una terza torre?

Gabriele Medolago nei Quaderni Brembani all'interno dell'articolo “Le fortificazioni della Valle Brembana in Oltre Goggia. Appunti per lo studio” oltre alle due torri sopra menzionate cita da ulteriori sistemi difensivi sul territorio, che qui riportiamo sinteticamente:

Castello di : posto nell'omonima località sul percorso tra Averara e Redivo poco oltre la Torre della Fontana, risalirebbe al XIII secolo e sarebbe stato collegato con la torre da passaggi sotterranei. Viene raffigurato sullo sfondo di un dipinto del XVII secolo conservato nella parrocchiale di Averara, mentre al giorno d'oggi è inglobato in edifici successivi e delle antiche vestigia restano solo poche tracce. Potrebbe essere un insediamento d'origine antica, forse protetto da mura.

Castello ai Grasselli di Averara: riportiamo cenni dello scritto del Medolago: “Nel 1812 […] vi erano i toponimi Grasselli e Castello, rispettivamente stalla con fienile e pineta, situati appunto presso i Grasselli […], poco a Nord-Est dell'omonima contrada. Non si può al momento sapere se si tratti di una fortificazione o, più probabilmente, di un abitato”.

Torre ad Averara: E' la nostra perduta terza torre, ecco cosa dice il Medolago: “Come abbiamo visto, nel 1767 l'abate Mazzoleni ricordava 3 torri, 2 ancora in piedi ed una distrutta da poco. Ove fosse quest'ultima non è chiaro, potrebbe forse trattarsi dell'edificio a S del castello o di una struttura posta sulla riva sinistra […] della Valmora fra Averara e Olmo, dove, a circa mezza costa, esistono i resti di un fabbricato, in disuso da oltre mezzo secolo, denominato ancor'oggi la Tòr, che la gente mette in relazione con le altre 2 torri. La struttura, di costruzione accurata e con la parete di monte realizzata scalpellinando la roccia, non presenta però caratteristiche costruttive o di materiale che la riconducano al periodo medievale, anche se non si può escludere che sia il rifacimento di un edificio preesistente. Inoltre nel 1812 i mappali corrispondenti erano segnati come Cornalida e la posizione è poco adatta per una struttura fortificata, mentre sarebbe più adeguata ad esempio quella dei mapp. 172 p 191, posti in al crinale; si può forse pensare che questo edificio abbia preso il nome di torre per estensione del toponimo di una struttura soprastante, ora perduta. Nel 1812, 1837 e 1845 era adibita a stalla e fienile e divisa fra 2 proprietari Lazzaroni”.

Durante una escursione in zona io e Ugo Manzoni siamo arrivati per caso in cima a questo crinale (denominato La Bassa) e ci abbiamo trovato un classico roccolo . L'aspetto singolare è che questo roccolo è cinto completamente da due serie di muri a secco molto elaborati, che ci hanno colpito per la loro apparentemente inutile funzione e per la loro pregevole fattura.

roccolo la piana

Abbiamo subito iniziato a fantasticare di aver trovato il sito della perduta terza torre, i cui materiali sarebbero serviti successivamente per erigere il roccolo. Arrivato a casa ho letto l'articolo del Medolago sopra citato che, oltre a ipotizzare la cima del crinale come possibile sede della torre, mi ha dato anche quest'altro spunto parlando della Torre Sopra la Corna, lo studioso infatti da fonti d'archivio scrive: “…Nel 1911 Don Manzoni affermava che la Torre Sopra la Corna […] era in comunicazione diretta con un'altra che doveva trovarsi sul Monte Menna sopra . Non sappiamo se questa fosse una sua congettura dovuta alla posizione che poteva far ipotizzare un collegamento visivo o se si basasse su dati a noi sconosciuti.”
Il problema è che dalla Torre Sopra la Corna il Monte Menna (a differenza del contiguo Ortighera) si può solo intravedere perché la vista è impedita appunto dal crinale sormontato dal “nostro” roccolo.

torre della corna

E' allora così fantastico pensare che nei tempi antichi dove ora c'è il roccolo ci fosse la terza torre di Averara, che, posta in posizione dominante, spaziava la sua vista su tutta la valle Averara, di Mezzoldo e su Olmo, mettendo anche in comunicazioni le torri di Averara con gli avamposti sul Menna?

roccolo la piana 2

Forse si, forse no. Questo articolo è scritto per stimolare le ricerche storiche su un'area ricchissima di elementi interessanti e non ancora del tutto studiati e che, data la posizione strategica della zona, potrebbero riservare ancora molte sorprese.

Itinerario Trekking: Anello del Monte Faino