San Giovanni Bianco – Il Bianco, domenica scorsa, ha intitolato i giardini pubblici del paese alla medaglia d'oro al valor militare Enrico Rampinelli. La cerimonia si è tenuta in occasione della festa 'Associazione Arma aeronautica-Nucleo della Valle Brembana. Intitolazione dei giardini che è coincisa anche con il 20° anniversario della posa del monumento a Rampinelli e ha visto partecipare, oltre all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco e l'Arma aeronautica (di cui erano presenti il presidente del nucleo Valle Brembana Elio Gianoli, il presidente della sezione di Sergio Inverardi, il presidente regionale Giancarlo Milani), l'Associazione nazionale partigiani d'Italia, sezione di Valle Brembana, e numerose associazioni d'Arma.

Luogo più vivibile «In occasione dell'intitolazione – spiega il sindaco Marco Milesi – l'amministrazione comunale ha eseguito un intervento di manutenzione straordinaria e il rifacimento dell'intera recinzione dei giardini, grazie anche a un contributo del Consorzio Bim, al fine di rendere più vivibile questo polmone verde del capoluogo». La medaglia d'oro Rampinelli unisce da anni due comunità, quella di San Giovanni Bianco e quella di Sovicille (Siena). Rampinelli nacque a San Giovanni Bianco nel 1923. Nel 1943 venne arruolato nel corpo dell'aeronautica. Dopo essere stato ammesso al corso specialisti, venne destinato al centro di istruzione di Sesto Calende, per poi essere trasferito alla scuola aerea di Pisa, dalla quale usci con la qualifica di sergente pilota. Al momento dell'armistizio, trovandosi ancora nella città toscana, decise di darsi alla macchia. Aggregato ai partigiani Dopo un breve periodo, riuscì ad aggregarsi ai partigiani del distaccamento «Gentili Savoi» della Brigata Garibaldi

«Spartaco Lavagnini»
impegnata nella provincia di Siena. Dopo la metà di giugno del 1944, la sua formazione
fu intercettata e attaccata dai tedeschi che stavano effettuando un rastrellamento nelle zone di Molli e Tegoia, località del comune di Sovicille (Siena). Enrico Rampinelli, per dare la possibilità ai suoi compagni di sganciarsi e mettersi in salvo, si piazzò all'unico mitragliatore a disposizione del gruppo, confermando il suo altruismo e guadagnandosi sul campo la fama di eroe. Fu ucciso da una raffica. Era il 24 giugno del 1944, a Tegoia di Sovicille. Al termine della guerra venne insignito di medaglia d'oro alla Resistenza e al valor militare.

L'Eco di Bergamo

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