L’orso delle Orobie ha un nome, è M7

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Orso sulle Orobie – Orso, se fosse solo uno, perché ancora non è chiaro quanti siano) che da fine marzo si aggira sulle Orobie finalmente ha un nome. Dopo JJ5, protagonista delle scorribande dal 2008 al 2009, ora abbiamo «M7». A rivelarlo sono i risultati degli esami genetici effettuati sui peli ritrovati nella predazione di un’arnia il 2 maggio scorso, a Vilminore di Scalve. Lunedì l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha comunicato i risultati alla Regione Lombardia. Si tratta, quindi, del primo esemplare identificato nella nostra provincia (naturalmente dopo il caso di JJ5 quattro anni fa, orso che ora ha sei anni ed è tornato in Trentino).

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Orso, subito azioni concrete. Si studia l’uso del radiocollare

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Orobie – Due incontri formativi con gli allevatori da organizzare nei prossimi 15 giorni nelle Valli Brembana e Seriana; un monitoraggio stretto con fototrappole, analisi di campioni biologici e verifica di tutte le segnalazioni; infine l’impegno a valutare il possibile utilizzo di radiocollari e gps. È quanto emerso durante l’incontro di ieri a Bergamo nella Sede territoriale della Regione Lombardia sul tema dell’orso che recentemente è tornato sulle Orobie. Il vertice è stato convocato dall’assessore regionale al Territorio, Daniele Belotti, che nei giorni scorsi si era fatto avanti dopo l’appello lanciato da Coldiretti e Associazione provinciale agricoltori (Apa), preoccupati per la presenza dell’orso con l’imminente inizio della stagione degli alpeggi.

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Orobie: pallottole di gomma contro l’orso

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Orso Orobie – Gli allevatori: non vogliamo abbatterlo, ma lavorare in sicurezza. E la Coldiretti lancia l’allarme. Il Pirellone può fornire recinti elettrificati. L’ultima volta l’hanno visto a Tezzi di Gandellino, dove ha sbranato un capriolo. L’orso (o gli orsi, ma che siano più d’uno non c’è certezza) che si aggira sulle montagne bergamasche sta cominciando a destare qualche preoccupazione. Prima di tutto da parte degli allevatori, che in vista della stagione degli alpeggi temono di avere problemi con i bestioni che finora hanno già mangiato pecore e capre e devastato alcuni alveari. «È un grosso problema – spiega Alberto Brivio, presidente della Coldiretti bergamasca – Gli alpeggiatori temono per la loro incolumità e per quella delle mandrie.

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Orsi a spasso sulle Orobie, Coldiretti preoccupata

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Orobie – Si avvicina la stagione degli alpeggi e gli allevatori sono fortemente preoccupati per la presenza di un orso che vaga indisturbato sulle montagne bergamasche e ha già sbranato pecore e capre oltre ad aver fatto man bassa di arnie e lasciato graffi su stalle e baite. Il sospetto poi che gli orsi siano due inquieta ancora di più gli agricoltori, che sono ormai quasi pronti a partire con le mandrie per le malghe e non sanno bene come fare per difendersi da eventuali attacchi del plantigrado. “La presenza di uno o più orsi sulle nostre montagne – spiega Alberto Brivio, presidente della Coldiretti bergamasca – è un grosso problema.

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