Perdita di acido nel torrente a Bracca

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Bracca – Acido cloridrico nelle acque del torrente Serina. Lo sversamento accidentale, che per fortuna è stato bloccato in tempo e non ha avuto conseguenze gravi sull’ambiente, è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri a Bracca, in località Galleria. Qui ci sono le opere di captazione dell’acqua che, arrivando dalle sorgenti in territorio di Algua, viene convogliata nell’acquedotto costruito agli inizi del secolo scorso per essere portata a Bergamo servendo anche i comuni lungo il tragitto. Prima di entrare nell’acquedotto l’acqua transita in un edificio a Bracca nel quale c’è appunto un serbatoio di acido cloridrico, reagente che, miscelato ad altre sostanze, viene impiegato nelle operazioni di disinfezione.

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Taragna e fuochi accendono la valle Brembana

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Spettacolo-pirotecnico-San-Pellegrino2Valle Brembana – Un Ferragosto tra fuochi d’artificio, campanari, concerti e sagre a «go go». La Valle Brembana, tra oggi e domenica, sarà un pieno di eventi per chi vorrà trascorrere questi giorni di vacanza in riva al Brembo. San Pellegrino offre oggi le tradizionali «Bancarelle del Forte» da Forte dei Marmi, e dalle 22,30 lo spettacolo piromusicale. Per gli amanti di botti e fuochi colorati in cielo appuntamento anche a Zorzone di Oltre il Colle, alle 22, con gli Amici della Ferrari e la Pro loco. Sempre il centro turistico della Val Serina, propone stasera, alle 21, all’Arena, un concerto- tributo ad Adriano Celentano. Cambiando totalmente genere musicale, sempre in questi giorni, appuntamento con i campanari.

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Algua, il cardinal Re al 50° del Perello, oasi di preghiera

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Algua – «Ho apprezzato la bellezza di questo santuario, un’oasi di silenzio e di preghiera». Il cardinale Giovanni Battista Re ha concluso con queste parole la funzione che ha presieduto al santuario del Perello di Algua, in occasione del 50° anniversario dell’incoronazione della statua della Beata Vergine Maria del Perello, avvenuta nel 1963. La funzione con il cardinal Re era sicuramente uno degli eventi più attesi dai tanti fedeli del santuario mariano che quest’anno festeggia i 600 anni dall’apparizione della Madonna a un contadino. La mattinata si è aperta con la processione, accompagnata dal corpo musicale di Selvino. Ad aprire la funzione, animata dalla corale di San Pellegrino Terme, è stato, rivolgendosi al cardinal Re, il rettore don Pierangelo Redondi. «La accogliamo con gioia – ha detto il sacerdote – e la ringraziamo per la presenza che ci onora e, virtualmente, ci lega alla Santa Sede». Il cardinal Re ha risposto salutando i presenti e ringraziando: «Con grande gioia sono venuto in questo santuario nascosto tra i monti: questo luogo è stato scelto dalla Madonna perché si venisse qui a pregare».

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Santuario del Perello di Algua, una devozione lunga 600 anni

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Algua – Sarà l’arcivescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, a presiedere martedì, alle 10,30, la celebrazione solenne che ricorderà i 600 anni dell’apparizione della Madonna al contadino Ruggero Gianforte de Grigis di Rigosa, in località Perello di Algua. Era il 2 luglio 1413 e il contadino era intento a falciare fieno. A un tratto vide davanti a sé una bellissima Signora. La Madonna ricomparve più volte chiedendo che in quel luogo fosse costruita una chiesa in suo onore e in venerazione del mistero della sua visita a Santa Elisabetta. E per confermare l’apparizione e vincere l’incredulità del popolo, la Vergine fece nascere da un ceppo di faggio un ramoscello d’olivo. Dopo l’iniziale titubanza, gli abitanti di Rigosa si misero al lavoro per scavare e costruire la prima delle tre chiese che oggi compongono il complesso del santuario, dove dal 1° aprile scorso si stanno svolgendo le celebrazioni per i 600 anni dell’Apparizione, feste che si chiuderanno il 1° novembre. Da secoli, quindi, il luogo è meta di migliaia di visitatori e fedeli, pellegrinaggi o semplici passeggiate. Il santuario, infatti, si trova sulla falda orientale del monte Perello, in una zona isolata, circondata dalla natura. «A esso sono particolarmente legate tutte le comunità della Val Serina e dell’Altopiano di Selvino – spiega il rettore del santuario don Pierangelo Redondi – ma da sempre è meta anche di fedeli che arrivano da tutta la provincia
».

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