Passo San Marco tra cultura, storia e trekking: le sculture di Fierro

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Il Passo San Marco è sicuramente il più conosciuto valico della Val Brembana, in quanto possiede una lunghissima storia che va dall’antichità ad oggi; a testimonianza di ciò ci restano l’antichissima Cà San Marco e la Via Priula, ma anche tracce più flebili di una frequentazione umana continua e prolungata.

Compiere una escursione in questi luoghi significa immergersi in un mondo in cui la natura si fonde con l’arte e con la storia dei nostri antenati, completandola in un abbraccio facilmente percepibile all’escursionista più attento.

Sicuramente la maggior parte dei passanti non avranno notato che proprio a pochi metri dal Passo si nasconde, nemmeno troppo velatamente, uno scrigno di arte che partendo dai materiali naturali, dà vita alle rocce creando una serie di volti e esseri che pargono posti lì a guardia di questo importante valico. CONTINUA ARTICOLO »

Il trenino brembano riscoperto da una tesi di laurea

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trofeo parravicini Erano gli ultimi anni del 1800 e in Valle Brembana si sviluppava il dibattito sull’idea di una ferrovia a servizio del territorio. Dalle discussioni nacque il comitato promotore dell’impresa ferroviaria brembana e in pochi anni furono stesi i progetti e la linea fu messa in attività. A questo periodo, compreso fra il 1899 e il 1906, si sono rivolti gli studi di Manuel Cattaneo, 25 anni, di Valnegra, che nella scelta della sua tesi di laurea ha voluto approfondire un capitolo importante della storia locale. Cattaneo, dopo gli studi al liceo artistico, ha frequentato il Politecnico a Milano, giungendo nel 2007 alla laurea alla facoltà di Architettura.

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Bretto terra di principi: scoperto stemma dei Thurn und Taxis

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Borgo del Bretto Una torre, un’aquila e due tassi, disegnati sul muro e nascosti, forse per secoli, dalla pittura e dall’abbandono. Eppure quello stemma, raffigurato su una piccola chiesa in mezzo a due minuscoli borghi antichi, racchiude una storia straordinaria, fatta di uomini potenti e di povera gente, di corrieri postali che fecero fortuna in tutta Europa e di principi tedeschi, i cui discendenti vivono ancora oggi in un magnifico castello della Baviera. Potrebbe sembrare una favola, visto che stiamo parlando di aquile imperiali, castelli e principesse. E invece è tutto vero, anche se per gli storici si tratta veramente di una scoperta da favola.

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La Terza Torre di Averara: suggestione o realtà?

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roccolo la piana averaraIl territorio di Averara è stato una importante terra di confine per la Repubblica Veneta verso i Grigioni, come testimoniano le notevolissime testimonianze storiche: oltre ai celeberrimi portici, la Dogana Veneta e i numerosi nuclei con dimore signorili (Fontana, Redivo, Valle, Lavaggio, Bastianelli per citarne alcuni) o fortificate (Caprile Basso nel contiguo comune di Santa Brigida). Menzione a parte per le famose torri, due ruderi sono ancora visibili: la Torre della Fontana, che sovrasta i Portici, e la Torre sopra la Corna, arroccata su una guglia a strapiombo sulla Val Mora.

Perché allora nel titolo ho parlato di una terza torre? CONTINUA ARTICOLO »