Val Brembilla – La campagna elettorale fra i tre candidati sindaci in corsa per guidare Brembilla si anima di toni polemici. D'altronde c'era da aspettarselo se si considera la frattura fra l'ex sindaco Gianni Salvi, che ha presentato la storica lista «Insieme per Brembilla», e uno dei suoi assessori, cioè Damiano Zambelli, ora leader del gruppo «Val Brembilla nel cuore». Per Zambelli era necessario dare «un cambio di passo che Salvi non ha voluto accettare. Così ognuno è andato per la propria strada, con la differenza che noi imprimeremo uno slancio all'azione amministrativa».

Slancio, però, che Salvi fatica a scorgere: «Non vedo novità – dice l'ex primo cittadino – perché hanno preso il nostro programma e lo hanno copiato. Segno, questo, che eravamo e siamo sulla giusta strada». Ma le bordate arrivano anche dal terzo candidato, Andrea Genini, perito industriale di 56 anni del gruppo «Frazioni contrade unite »: «Zambelli e Salvi hanno creato due liste ma la verità e che siedono in Comune da vent'anni. Il loro è un inciucio: vogliono spartirsi i posti in Consiglio e continuare a governare insieme».

Val Brembilla nasce dalla fusione, dopo il referendum consultivo, tra Brembilla e Gerosa
e coi suoi 4.500 abitanti è il quarto comune più popolato della . Al centro del dibattito tra i futuri amministratori c'è proprio Gerosa, diventata frazione. Zambelli e Salvi sono concordi sui vantaggi 'unione principalmente per due motivi: da una parte il nuovo Comune riceverà per dieci anni maggiori trasferimenti statali (si parla di 180mila euro in più); dall'altra il limite del Patto di stabilità, che fissava un tetto agli investimenti intorno ai 400mila euro, scompare. «Approfitteremo di questa situazione per aiutare la frazione di Gerosa – commenta Zambelli – vogliamo mantenere sia la scuola materna sia quella elementare e portare i servizi rivolti agli anziani che abbiamo sperimentato a Brembilla ». Genini, favorevole alla fusione, si spinge oltre perché «la Val Brembilla, ora come ora, è incompleta. Manca l'unione con ».

La novità del programma di Salvi riguarda il turismo, settore nel quale crede e che ha margini di crescita: «Ci poniamo l'obiettivo di far riscoprire Val Brembilla, non solo come polo industriale, ma anche come meta turistica. Oltre al recupero dei storici, infatti, c'è quello dell'edificio ex Bersaglio, dove vorremmo realizzare un museo e uno spazio dedicato alla dei prodotti caseari». Per Zambelli la priorità va in una duplice direzione: «Da un lato coinvolgere i cittadini per far sentire che il Comune è di tutti. Dall'altro lato affrontare il problema viabilità: la strada che collega i ponti di Sedrina a Brembilla, e quest'ultima a Laxolo e Gerosa, è inadeguata per i mezzi che la percorrono». Per quanto riguarda l'accesso alle frazioni, tutti e tre i candidati hanno un'idea comune: migliorare e allargare le carreggiate e creare posti auto.

Il progetto previsto per l'area conosciuta come ex Martire-Zanardi è condiviso tanto da Zambelli quanto da Salvi. L'ampia zona, nelle intenzioni dei candidati sindaci, avrà diverse funzioni. Innanzitutto ci sarà un parcheggio e un'area destinata al mercato. Poi una struttura coperta a disposizione di feste e attività delle associazioni e, a completamento, un bocciodromo. «I problemi, in paese, sono gli stessi – spiega Zambelli, che della vecchia amministrazione può contare sugli ex assessori Andrea Pesenti e Patrizio Musitelli – ma noi li guardiamo con occhi diversi rispetto a prima». «La lista Zambelli propone le nostre stesse cose – rilancia Salvi – mi sembra evidente che abbiano creato un gruppo non per ragioni di programma ma per questioni personali».

Alberto Marzocchi – L'Eco di Bergamo

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